ANNO 14 n° 88
Di Prospero: ''Sospetto incongruenze, sto facendo accertamenti''
28/01/2015 - 02:01

di Roberto Pomi

VITERBO - ''Ho riscontrato qualcosa che non mi torna, sto accertando un paio di cose. Mi riservo di verificare queste incongruenze, non è detta l’ultima parola'', così Gianluca Di Prospero.

Con la sua Macchina, dal motto ''Una Rosa nel cuore'', è arrivato secondo. Subito dopo ''Gloria'' di Raffaele Ascenzi, che è stata incoronata lunedì erede di Fiore del Cielo. ''Sono l’eterno secondo - sdrammatizza Di Prospero -, in pratica il Toto Cotugno della Macchina''.

Clicca qui per vedere il video di presentazione di ''Una Rosa nel cuore''

Per lui è il giorno dell’elaborazione di una sconfitta pesante. Pesante anche nei chili, proprio come il bozzetto che ha presentato insieme al progetto. Il più grande e maestoso, tanto da non passare nemmeno dalla porta degli uffici di via Garbini. E Pesante anche economicamente: ''La partecipazione mi è costata 8mila euro, per questo intendo verificare che tutto sia stato fatto in maniera corretta e a quel punto mi metterò l’anima in pace. Questa - sottolinea - è stata la mia ultima partecipazione al concorso''.

Per Di Prospero infatti è la quarta volta. Nel 1998 arrivò quarto, nel 2003 secondo, nel 2009 terzo e quest’anno nuovamente secondo. ''Faccio i complimenti a Raffaele Ascenzi - dice ancora - e mi preme sottolineare che questa commissione è stata estremamente competente. Le cose che mi riservo di verificare non riguardano il lavoro della commissione''.

La Macchina disegnata da Di Prospero aveva il motto ma non un nome. Questo perché l’autore aveva intenzione di farlo scegliere nel corso dell’esposizione di tutti i progetti, che dovrebbe tenersi agli Almadiani nei prossimi giorni, attraverso una consultazione popolare.

Un piccolo sassolino dalla scarpa, su come si è svolta la proclamazione dei primi tre classificati, se lo toglie: ''La mia Macchina - lamenta - doveva essere mostrata illuminata. Il bozzetto infatti doveva essere collegato alla corrente e acceso, per mostrare a tutti l’effetto dell’illuminazione. Non è stato fatto e mi è dispiaciuto''.

Per quanto riguarda il progetto in sé, è figlio di un lavoro di squadra che passa per gli architetti Federico Ciatti e Marco Ciarmatori, l’ingegnere Eleonara Pietrina e molti altri. ''Il nostro - conclude Di Prospero - voleva essere un omaggio ai monumenti di Viterbo, ai quattro elementi (aria, acqua, terra e fuoco) del Cantico delle  creature di San Francesco e, naturalmente, a Santa Rosa''.





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