ANNO 14 n° 116
Diverso è Uguale
John Nash
genio e follia
di Pierpaolo Napoli
19/07/2016 - 02:01

di Pierpaolo Napoli

John Forbes Nash, Jr. nacque nel 1928 a Bluefield, nella Virginia Occidentale, da John Forbes Nash, Sr. e da Margaret Virginia Martin. Già da piccolo rivelò un carattere solitario, introverso e un po' stravagante. Tuttavia, mentre gli altri bambini tendevano a giocare insieme, John preferiva rimanere per conto proprio in salotto a leggere libri. In quarta elementare prese il suo primo sette in matematica.

All'età di 14 anni lesse il libro “I grandi matematici” di Eric Temple Bell, dove in particolare catturò la sua curiosità il teorema di Fermat sui numeri primi e ne escogitò una dimostrazione. Anche la sua frequenza scolastica fu problematica, perlomeno inizialmente. Gli insegnanti non si accorsero del suo genio e dei suoi talenti; anzi, la sua mancanza di abilità sociali lo mise in cattiva luce nei confronti del corpo docente. Al liceo, invece, la sua superiorità intellettuale sui compagni gli servì soprattutto per ottenere considerazione e rispetto.

Ottenne una prestigiosa borsa di studio, la George Westinghouse Scholarship, e si recò nel 1945 a Pittsburgh, all'Università Carnegie Mellon, per studiare ingegneria chimica.

Appena dopo sei mesi, però, il suo interesse per la matematica lo allontanò dalla chimica. Su consiglio del direttore del dipartimento di matematica e di altri professori, John cambiò indirizzo, scegliendo matematica. In questo campo mostrò abilità eccezionali, specialmente nella soluzione di problemi complessi. Si laureò in matematica nel 1948 e ricevette offerte di borsa di studio per un dottorato dalle Università di Harvard, Princeton, Chicago e Michigan. Nash scelse Princeton, dove entrò nel settembre del 1948.

A Princeton nel 1948, Nash ebbe subito grandi aspirazioni in campo matematico, dimostrando una vasta gamma di interessi nella matematica pura: topologia, geometria algebrica, teoria dei giochi e logica. Nel 1949, mentre studiava per il suo dottorato, stabilì i principi matematici della teoria dei giochi e scrisse un saggio che 45 anni più tardi gli sarebbe valso il Premio Nobel per l'economia.

Il 2 settembre 1952 conobbe Eleanor Stier con la quale ebbe un figlio. Non solo non volle sposare la donna ma non volle neppure aiutarla economicamente e non riconobbe il figlio. Nel 1957 visitò il Courant Institute, dove incontrò Louis Nirenberg, che lo introdusse ad alcuni problemi sulle equazioni differenziali alle derivate parziali. Cominciò anche a occuparsi delle questioni legate all'interpretazione della meccanica quantistica. Nel febbraio del 1957, sposò Alicia Larde. Nash e i suoi familiari dovettero convivere con la schizofrenia per più di trent'anni.

Con i ricoveri cominciò un periodo lunghissimo della sua vita, in cui alternò momenti di lucidità, durante i quali riusciva a lavorare, raggiungendo risultati assai significativi anche se non del livello dei suoi precedenti, a crisi in cui la sua salute mentale sembrava seriamente deteriorata. Nell'inverno del 1959 il primo segno visibile della malattia di Nash apparve quando aveva trent'anni ed era professore al MIT.

Entrò nella sala professori con il New York Times in mano e disse a tutti i presenti che l'articolo in alto a sinistra della prima pagina conteneva un messaggio cifrato da abitanti in un'altra galassia che solo lui sapeva decifrare. Sua moglie Alicia decise di aiutarlo cercando prima di convincerlo a farsi ricoverare ma, dopo il rifiuto del marito, firmò per un ricovero coatto. Dopo alcuni spostamenti, nel 1970 tornò al fianco della moglie e si risposarono nel 2001. Alicia lo sostenne in tutti i modi e con grandi sacrifici. Lui stesso dichiarò di non aver più fatto uso di farmaci antipsicotici a partire dal 1970.

Dopo lunghi travagli, imparò a gestire i sintomi, ottenendo la loro totale remissione e quindi la sostanziale guarigione all'inizio degli anni novanta, quando le crisi sembrarono cessare. Poté tornare al suo lavoro con maggiore serenità, integrandosi nel sistema accademico internazionale e imparando a dialogare e a collaborare con altri colleghi. Il simbolo di questa rinascita fu nel 1994 il conferimento del premio Nobel per l'economia, attribuitogli per i suoi contributi giovanili all'applicazione della teoria dei giochi non cooperativi all'economia, il cui concetto basilare è dato dall'Equilibrio di Nash.

John Nash è deceduto il 23 maggio 2015 insieme alla moglie Alicia in un incidente stradale nel New Jersey. Nash era a bordo di un taxi presso l'aeroporto di Newark di ritorno dalla Norvegia dove si era recato per ritirare il premio Abel.

Questa è la dimostrazione che anche davanti ai problemi più duri che la vita ci mette davanti se ne può uscire vincitori, viverla al meglio e facendo ciò che si ama fino alla fine. Se la sua storia vi ha colpito vi invito a vedere il film “A Beautiful Mind” del regista statunitense Ron Howard, vincitore di quattro Golden Globe e di altrettanti Oscar (miglior film, miglior regia, miglior sceneggiatura non originale e miglior attrice non protagonista a Jennifer Connelly per il ruolo di Alicia Nash) narra, romanzandola fortemente e omettendo i particolari più spiacevoli, la vita di John Nash, interpretato da Russell Crowe.





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