ANNO 14 n° 110
''Viterbo non č un albergo'', il cartellone fa ridere il web
Le reazioni della cittā al manifesto pubblicitario di Viterbo 2020 in viale Capocci

di Antimo Verde

VITERBO - Sembra non essere piaciuta un granché ai viterbesi l'ultima campagna pubblicitaria di Viterbo 2020, il movimento civico guidato da Chiara Frontini. Da qualche giorno è apparso a viale Raniero Capocci, poco prima del sottopassaggio, un provocatorio cartellone pubblicitario con protagonisti la riccioluta consigliera di minoranza e il suo staff.

''Viterbo non è un albergo'' recita, in maiuscolo e sottolineata in rosso, la scritta centrale del manifesto. Sulla sinistra invece si può leggere ''Basta immigrazione incontrollata. Più servizi ai cittadini''. A destra, più in piccolo e in basso, ''Prima i viterbesi''.

Una campagna pubblicitaria, quella della Frontini (lo scorso 14 marzo ha presentato il nuovo logo del movimento), che strizza l'occhio al tema più rovente e chiacchierato delle ultime settimane: quello degli arrivi degli immigrati in città. Dal centro di accoglienza dell'ex fiera sulla Cassia Nord a San Martino, la questione è complessa e delicata, e vede come attori in scena, ognuno con le proprie ragioni, Comune, Prefettura, cooperative, politici, cittadini e per ultimi, è il caso di dirlo, proprio i richiedenti asilo.

A molti viterbesi, viste le reazioni ottenute, il cartellone pubblicitario di Frontini&Co è sembrato un tentativo piuttosto maldestro di cavalcare l'ondata emotiva suscitata dal problema. Una campagna elettorale, ''un po' in anticipo'' rispetto al 2018, che al popolo della rete è risultata decisamente indigesta.

Qui di seguito i migliori commenti, presi da Facebook, sul contestato cartellone.

''Ma da quando i viterbesi non sono più ospitali?'' domanda B.G. ''Si sono fatti le case a Montalto e le ville sui Cimini prima con i militari e poi con gli studenti...''.

''Voglia di metropoli e teste da paesetto'' scrive invece G.M., che prosegue: ''Comunque Viterbo Venti Venti me puzza de apericena. Voi vede' che è il lancio di un nuovo bar?''.

''Gli immortali 883'' commenta G.S.

''Un frontino alla Frontini'' propone, bonariamente (si spera), G.G.

''Anni fa Disegni e Caviglia - spiega F.M. -, fecero uno dei loro fumetti in cui per prendere in giro la Lega e la loro idea di Padania si arrivava all'iperbole del campanilismo condominiale, ed era necessario pagare un pedaggio per passare da un quartiere all'altro di una città. Lo slogan 'Prima i Viterbesi' è un bel passo avanti in quella direzione''.

''Graficamente l'avrei 'stretchato' un pò - consiglia C.C. -, magari aggiungendo Bello Figo sulla destra''.

'' 'Più servizi ai cittadini' messo sotto rende tutto ancora più straniante... Presuppone quel nesso logico che mi sfugge da sempre'' dice P.J.R.B.

''Però la grafica è accattivante'' sottolinea A.P.

'' Prima i viterbesi... Ma ditece quali? - è la domanda di M.O.V. -  Annamo per ordine alfabetico dal Barco a la Verità o famo solo intramoenia che se sa 'fori dalle mura...' ''.

''Si però io li ho visti st'immigrati in fila da Cioffi a Piascarano a pijasse 35 euro de fiordilatte - scrive F.C. - , che poi quando toccava a me ce rimanevano solo le ciliegine. Per carità son contento che te piaceno le mozzarelle nostre, ma prima li viterbesi, poi se ce avanzano magni te''.

''Pensa che questa è una città - racconta V.A. - che nel Medioevo aveva scritto sulla porta di ingresso delle mura che tutti coloro che fossero entrati sarebbero stati cittadini liberi... Che è successo poi?''.

''Ricorderei ai presenti - sale in cattedra S.P. - la (ehm) storia politica della Frontini, altrimenti detta 'la miracolata da Giulietto nostro' ''.

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