ANNO 14 n° 88
Gunter Demnig istalla le pietre d'inciampo
Viterbo nel circuito
internazionale
delle pietre d'inciampo
In memoria di tre ebrei viterbesi
deportati ad Auschwitz nel 1944

VITERBO - Il capoluogo della Tuscia entra nel circuito internazionale della memoria della deportazione con la posa di tre pietre d’inciampo (Stolpersteine). L’8 gennaio prossimo, alle 10, l’artista tedesco Gunter Demnig sarà a Viterbo per l’installazione delle

pietre d’inciampo in memoria di tre ebrei viterbesi, Emanuele Vittorio Anticoli, Letizia Anticoli

e Angelo Di Porto, deportati ad Auschwitz nel 1944. Le pietre verranno messe davanti alla casa

dove abitavano, in Via della Verità 19.

La richiesta è stata presentata all'Associazione ArteinMemoria (presieduta da Adachiara Zevi) dai dipartimenti di Studi linguistico-letterari,

storico-filosofici e giuridici e di Scienze dei beni culturali dell’Università della Tuscia.

Le pietre d’inciampo sono un progetto artistico e memoriale di Gunter Demnig, che all’inizio degli

anni Novanta si è posto l’obiettivo di installare una pietra d’inciampo in memoria di ogni persona perseguitata e deportata nei Lager nazisti (deportati razziali, politici, militari, rom, omosessuali e testimoni di Geova) durante la II guerra mondiale. Il progetto, nato a Colonia, si è diffuso con velocità ed è entrato nelle memorie nazionali di 17 paesi europei; nel 2010 è arrivato a Roma e in pochi anni si è esteso ad altre città italiane

(L’Aquila, Prato, Genova, Brescia, Bergamo, Padova, Ravenna, Venezia, Livorno). L’8 gennaio prossimo arriverà anche a Viterbo.

Le pietre d’inciampo sono dei sampietrini che si distinguono da quelli comuni perché sulla superficie superiore, che è in ottone, sono incisi i dati biografici (nome e cognome, anno di nascita, anno e luogo di deportazione, anno e luogo di morte) dei deportati. In tutta Europa le pietre d’inciampo vengono interrate nel marciapiede prospiciente le case dei deportati. Le installazioni intendono ridare individualità a chi si voleva ridurre a numero. L’espressione ''inciampo'' deve dunque intendersi non in senso fisico, ma visivo e mentale. L’intento è quello di catturare l’attenzione di chi passa, facendolo ''inciampare nella memoria''.




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