ANNO 14 n° 89
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Viterbo celebra il Giorno del Ricordo
La testimonianza dell'esule Ferruccio Giurini: ''Attraversammo l'Adriatico con una barca a remi per fuggire alla morte''

VITERBO - ''Nei bombardamenti anglo-americani di Zara ho perso la mamma, un fratello e una sorella''. Questa la toccante testimonianza di un profugo da Zara, Ferruccio Giurini, residente a Viterbo, che ha chiuso con il suo appassionato intervento la celebrazione del Giorno del Ricordo. 'Per sfuggire alle persecuzioni comuniste – ha aggiunto l'anziano esule, che era accompagnato dal figlio Walter – nel 1949, con alcuni amici più grandi di me, attraversammo l'adriatico con una barca a remi. Ci raccolse in mare aperto una nave inglese, ma il comandante, saputo chi eravamo, ci fece tornare sulla nostra barca e ci abbandonò al nostro destino. Fortunatamente un mercantile italiano ci trasse in salvo e ci sbarcò a Fano. Ci portarono al campo di prigionia alle Fraschette di Alatri, a me diedero il numero di matricola 1099. Qui rimasi un anno e mezzo. Finalmente libero, andai a Roma nel villaggio giuliano-dalmata, e lavorai in una ditta di termosanitari girando mezza Italia. Poi fui assunto alle Terme dell'Inps, dove ho lavorato dal 1956 al 1991 e a Viterbo ho sposato una donna di Civita di Bagnoregio. In tutti questi anni non ho mai dimenticato il passato – ha concluso Giurini – per questo ho cercato di alleviare le sofferenze altrui, donando per 116 volte il sangue con l'Avis''.

Stamattina, domenica 10 febbraio 2019, un corteo patriottico composto da cittadini e associazioni d'arma con i rispettivi labari, si è mosso dalla piazza davanti al teatro comunale e ha raggiunto piazza martiri delle foibe istriane, dove è stato deposto un cuscino di fiori al cippo che ricorda il sacrificio di Carlo Celestini, il primo dei quindici martiri viterbesi che sono stati individuati grazie al lavoro di ricerca storica del Comitato 10 Febbraio.

La manifestazione è stata incentrata sul ricordo di Norma Cossetto, la giovane martire istriana violentata e infoibata dai partigiani comunisti slavi, alla cui memoria è dedicato il film ''Red Land'' trasmesso l'altra sera su Rai Tre. Non a caso il corteo era preceduto dallo striscione del Comitato 10 Febbraio, portato simbolicamente da tre donne: Rita Chiatti, Laura Allegrini e Anna Mileto.

''Ci hanno accusato di essere dei falsari della storia – ha esordito Silvano Olmi, giornalista e ricercatore storico del Comitato 10 Febbraio – si tratta di attacchi fatti su Facebook dai soliti leoni da tastiera che si nascondono dietro pseudonimi e negano l'esistenza delle foibe. L'odio è un sentimento che non ci appartiene. A chi ci accusa rispondiamo con un sorriso, il sorriso di Norma Cossetto, giovane martire che rappresenta le sofferenze alle quali purtroppo sono sottoposte ancora oggi tante donne, in Italia e nel mondo''.

''Se siamo dei falsari – ha aggiunto Maurizio Federici, presidente del Comitato 10 Febbraio di Viterbo – allora siamo in buona compagnia, perché anche il Presidente della Repubblica Mattarella, ieri mattina, ha condannato senza appello i negazionisti, ha reso omaggio alle vittime e agli esuli e ha descritto il loro dramma come una pagina strappata alla storia e all'identità della Nazione. Chi nega l'esistenza delle foibe è un imbecille''.

''Ringrazio il Comitato 10 Febbraio di Viterbo per la preziosa opera di ricerca storica – ha detto il deputato di Fratelli d'Italia, Mauro Rotelli – ricordo che molti anni fa ci impedivano di commemorare i martiri delle foibe, negandoci l'utilizzo di sale pubbliche per le riunioni. Ma non ci siamo arresi. Oggi possiamo dire che abbiamo vinto noi, ha vinto la verità''.

''Non dobbiamo scordare questa tragedia – ha dichiarato il vice presidente della Provincia, Fabio Valentini – per noi amministratori pubblici è un dovere partecipare a questa manifestazione, perché così riaffermiamo la vicinanza e la condivisione delle istituzioni democratiche al Giorno del Ricordo''.

''Questo cippo che ricorda il sacrificio del viterbese Carlo Celestini – ha detto il Sindaco di Viterbo, Giovanni Arena – venne eretto molti anni fa dall'amministrazione Gabbianelli, di cui facevo parte, per onorare i nostri morti nelle foibe. Desidero che diventi un luogo da far visitare agli alunni delle scuole, per raccontare alle giovani generazioni cosa sono state le foibe e il dramma dell'esodo''.

Alla cerimonia hanno presenziato la dottoressa Stefania Galella, in rappresentanza del Prefetto; il Commissario Claudio Patara, in rappresentanza del Questore; il vice sindaco Enrico Maria Contardo e i consiglieri comunali Patrizia Notaristefano, Vittorio Galati e Paolo Bianchini; il Sindaco di Bassano in Teverina Alessandro Romoli, cittadina dove sabato 23 febbraio sarà inaugurato un cippo dedicato alla memoria del finanziere Giovanni Ricci.

Comitato 10 Febbraio - Viterbo




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