ANNO 14 n° 107
Viterbese spuntata a Monterotondo
Gialloblu senza Pacenza e Noviello: Solimina punta sull'undici di coppa

di Domenico Savino

VITERBO – L’altalena di impegni per la Viterbese continua. Neanche il tempo per bearsi della vittoria in Coppa e annessa qualificazione inclinata dalla propria parte, che è già ora di rituffarsi in campionato, in sfide che valgono i tre punti: l’obiettivo di inseguire il Rieti capolista con il mercato che sta per prendersi il proscenio. Tutti temi che si intersecano nella dodicesima giornata. La Viterbese viaggia in direzione Sabina romana, per la precisione a Monterotondo Scalo, dove l’attende la penultima in classifica il Città di Monterotondo. Cammino lentissimo quello della formazione allenata da Stefano Sgherri, che domenica scorsa ha ceduto il passo nel derby ai cugini del Monterotondo Calcio nei minuti di recupero.

Ma guai a fidarsi di chi è invischiato nella palude della classifica e a maggior ragione al penultimo posto. Perché contro la Viterbese è la gara della vita e i gialloblu lo sanno. Solo cinque i punti finora racimolati dalla banda eretina: una vittoria appena conquistata, un attacco stitico (sei reti fatte) e una sequela di sconfitte che impongono alla società una decisa inversione di tendenza, se non vuole evitare di alzare bandiera bianca già in primavera.

E allora antenne dritte in casa gialloblu. Solimina si ritrova con una rosa ridotta all’osso tra tagliati e infortunati. Pacenza e Noviello difficilmente saranno della contesa: il toro di Tolfa soffre di una elongazione al tendine d’Achille e già domenica scorsa ha giocato con un’infiltrazione; l’ex Ternana lamenta problemi al flessore che gli impediscono di allenarsi con continuità. Di conseguenza il tecnico sarà costretto a fare di necessità virtù, schierando con tutta probabilità la squadra che si è ben disimpegnata in coppa.

E non si può derogare dal 4-2-3-1, al momento l’unico atteggiamento tattico possibile. Spazio agli under, Ghezzi e Giurato, che hanno convinto per applicazione e sacrificio. Ma soprattutto ci sarà Matteo Pero Nullo, che ha preso per mano la squadra. Già le prime avvisaglie si erano avute nel secondo tempo della sfida vinta contro l’Empoilitana. Il Lariano tre giorni dopo si è dovuto inchinare alla sua velocità, alla sua tecnica, a quegli scatti fulminei e quella innata capacità di spostare dalla propria parte le partite (il mese di assenza dai campi di calcio si è fatto sentire). Ne ha beneficiato anche Cerone che ha attirato meno avversari su di sé e ha potuto liberare il suo estro. Sarà su loro due che la Viterbese poggerà le sue speranze a Monterotondo Scalo in attesa che il mercato rimpingui la rosa.

C’è la necessità di intervenire su tutti i reparti, soprattutto dal punto di vista numerico. Se si gioca ogni tre giorni, interviene la necessità di avere un gruppo solido e uomini pronti ad essere utilizzati in qualsiasi momento. E’ stato proprio Solimina a dettare l’agenda della finestra di riparazione. Si lavora su un difensore centrale (Mucciarelli), un centrocampista interno di qualità (Giannone o Travaglione), due attaccanti (Vegnaduzzo e Polani). Quindi gli under provenienti da Grosseto e un portiere (Boccolini). Solimina ha anche chiesto un esterno d’attacco: ama questa sarà la ciliegina sulla torta. Per ora testa e gambe devono essere rivolte al Città di Monterotondo: si gioca di mattina su un campo in erba sintetica, palla al centro alle 11.



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