ANNO 14 n° 89
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Viterbese, ora servono 13 vittorie
Tra i gialloblu c'è rammarico per il successo sfumato contro la Lupa

di Tommaso Crocoli

VITERBO - C'è amarezza nei volti dei dirigenti gialloblu, del mister Ferazzoli, dei calciatori che sfilano verso il pullman che da Rocca Priora li riporterà nella città dei Papi. Il pareggio con la Lupa Castelli, in sé e per sé, cambia poco: le distanze tra la capolista e la sua diretta rivale resta invariata, quattro lunghezze che lasciano ancora vivi i sogni di rimonta viterbesi. Ma il modo in cui il punticino è maturato non può che far nascere rimpianti.

A un quarto d'ora dalla fine, infatti, il peggio sembrava passato: la Viterbese conduceva le danze grazie alla rete del solito Pippi, Cobra dalle scorte infinite di veleno tra i denti, e la sfuriata dei padroni di casa, pericolosi in più occasioni, sembrava spegnersi col passare dei minuti.

Quell'erroraccio di Dalmazzi, che ha pagato a carissimo prezzo i difetti di gioventù di fronte a un bomber rapace come La Cava, ha fatto saltare il banco.

Un peccato perché, come all'andata, i gialloblu hanno confermato di non essere affatto inferiori alla Lupa Castelli. Tempo ce n'è ancora, ma ogni passo falso di qui in avanti rischia di diventare fatale. ''Tredici vittorie'' questo il ritornello ripetuto dopo il novantesimo dai Camilli e da Ferazzoli, deluso per la rimonta subita ma non ancora rassegnato.

''Un peccato davvero - commentava il mister gialloblu - perché fino all'errore sul gol dell'uno a uno avevamo giocato bene, mettendo in campo grinta e determinazione. Poi nel giro di pochi minuti ho perso Pippi per crampi e abbiamo commesso quella leggerezza fatale. Rammarico, certo. Ma ora bisogna guardare avanti. Noi non ci arrendiamo, proveremo a vincerle tutte. Poi si faranno i conti''.



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