ANNO 14 n° 110
Viterbese, la festa a porte chiuse
Il giudice sportivo punisce la società per il comportamento dei tifosi domenica
Con l'Arzachena senza pubblico e duemila euro di multa. Si valuta il ricorso

VITERBO – La festa per la Lega Pro al Rocchi? Sì, ma a porte chiuse, senza tifosi, per pochissimi intimi. A tutti gli altri – al popolo gialloblu – questa gioia, questo diritto, verrebbe negato. Perché? Perché il giudice sportivo ha appena deciso un turno da disputare a porte chiuse per la Adc Viterbese Castrense, oltre a duemila euro di multa, dopo aver analizzato il referto arbitrale (dell’arbitro, degli assistenti ma anche del commissario di campo) dell’ultima partita casalinga, quella di domenica scorsa contro il Cynthia (3-3 il risultato finale).

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Una decisione clamorosa, e dolorosa, così motivata nel comunicato ufficiale firmato dal giudice Francesco Riccio: ‘’Per avere propri sostenitori, all'inizio del primo tempo, acceso tre fumogeni nello spazio loro riservato. Per avere, al termine del primo tempo, durante il rientro negli spogliatoi, persona non identificata indebitamente presente nello spazio antistante gli spogliatoi stessi, rivolto espressioni offensive all'arbitro. Per avere, al termine della gara, propri sostenitori, in segno di reazione ad atteggiamento a loro giudizio provocatorio dell'allenatore della squadra avversaria, lanciato all'indirizzo dello stesso tre bottigliette d'acqua semipiene accompagnando il gesto con insulti ed espressioni offensive. La contestazione si protraeva anche durante il rientro negli spogliatoi e vedeva protagonisti attivi sia i calciatori della squadra ospitante sia varie persone indebitamente presenti nello spazio. Inoltre, alcuni di detti sostenitori lanciavano all'indirizzo dell'arbitro alcuni oggetti contundenti che colpivano un componente delle Forze dell'ordine posizionato a poca distanza dal direttore di gara. Sanzione così determinata anche in considerazione della idoneità del materiale pirotecnico utilizzato e della condotta tenuta a cagionare danni alla integrità fisica dei presenti’’.

(A)Morale della favola: la prossima partita interna, quella dell’8 maggio contro l’Arzachena che doveva essere quella della festa per il ritorno in Lega Pro ad otto anni di distanza, si disputerebbe senza tifosi, a porte chiuse. Una decisione davvero pesante – ed eccessivamente punitiva, a quanto si è visto – ma basata sul resoconto dell’arbitro Massara di Reggio Calabria, che già durante la partita aveva assegnato due rigori alla squadra ospite.

Per la cronaca (o per la satira), l'allenatore ospite, quel Romolo Santolamazza che a fine partita aveva provocato apertamente i tifosi della Viterbese filmandoli col suo smartphone, non è stato oggetto di alcun provvedimento da parte del giudice.

A via della Palazzina la reazione non è stata delle migliori, e proprio in questi minuti la dirigenza, a partire dal patron Camilli, sta valutando se esistono i margini per fare ricorso d’urgenza con l’obiettivo di farsi ridurre la sanzione o, almeno, di poterla scontare all’inizio della prossima stagione. Di certo la piazza viterbese non si merita questa punizione, che rischia di rovinare il ricordo di una stagione bellissima.



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