ANNO 14 n° 89
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La terza maglia della Viterbese
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Viterbese, la carica dei piccoli leoni
Si presenta il settore giovanile ed ha progetti ambiziosi: il nodo degli impianti

di Domenico Savino

VITERBO – L’obiettivo è sempre lo stesso: vincere. E si ripete come un mantra anche per settore giovanile che ieri sera al relais Corte delle Terme ha svelato i suoi piani per la stagione che sta per iniziare. Piani, neanche a dirlo, ambiziosi. Il settore giovanile cresce al pari della prima squadra. E lo fa con uno staff molto organizzato in cui ogni tassello è messo al suo posto. Quest’anno c’è anche la novità della scuola calcio: l’idea è farsi i giocatori in casa, una fucina di talenti a disposizione della Viterbese. Sono 120 i ragazzi del settore giovanile, 70 i piccoli che si sono iscritti alla scuola calcio. Insomma circa duecento leoncini che stanno per muovere i primi passi e vogliono diventare grandi ed imparare a vincere.

Il tasto dolente è sempre lo stesso: la penuria di strutture, di campi dove poter allenarsi e giocare. Anche quest’anno il settore giovanile è riuscito ad ottenere la disponibilità dell’Aeronautica e della Sas per gli allenamenti, mentre saranno costretti a viaggiare per la provincia per giocare le partite di campionato. Il problema potrebbe porsi con maggiore insistenza il prossimo anno qualora la Viterbese dovesse arrivare tra i professionisti: il settore giovanile potrebbe anche decidere di emigrare fuori provincia. E già si è fatto avanti il Comune di Attigliano che vuole mettere a disposizione i suoi impianti.

Tutti questi temi sono stati trattati durante la serata di presentazione del settore giovanile. Il presidente Mario Corinti è stato chiaro: ''Dopo l’esperienza dell’anno passato serviva un altro tassello per completare il mosaico. Era quello della scuola calcio. Siamo riusciti a portare avanti anche questo progetto: c’è un responsabile che è Marco Criostomi e c’è uno staff a sua disposizione: ogni squadra ha due allenatori, i piccoli verranno seguiti da psicologi, nutrizionisti, preparatori atletici e da un responsabile dell’area motoria. Vogliamo far crescere i nostri ragazzi dal punto di vista fisico, mentale ed agonistico''. La Viterbese cerca di far breccia nel sociale: ''Abbiamo avuto la disponibilità – prosegue Corinti – di collaborare con l’oratorio Grandori, con l’oratorio Villanova e con il convento dei Cappuccini di Montefiascone. E’ un modo per fare gruppo e per aiutare i ragazzi più svantaggiati''.

Poi ci sono i risultati. Quelli ottenuti sul campo e quelli che si vogliono ottenere: ''L’anno scorso siamo partiti solo con le categorie provinciali - sottolinea Corinti -. E l’obiettivo era tornare nelle categorie regionali. Lo abbiamo fatto a suon di gol e di prestazioni. Noi non tralasciamo nulla, tutte le nostre squadre devono avere una mentalità battagliera e devono mirare alla vittoria. Anche se questo ci è valso qualche antipatia soprattutto da altre società viterbesi''.

Quindi il problema dell’impiantistica: ''Il settore giovanile cresce come la prima squadra. E se la Viterbese dovesse andare in serie C il prossimo anno ci troveremmo con tre squadre a livello nazionale e tutte le altre formazioni tra gli elite regionali. Tuttavia non ci sono gli impianti. Più volte abbiamo parlato con il Comune, senza ricevere risposta. Abbiamo anche invitato alcuni esponenti dell’amministrazione comunale, ma non sono venuti. Fortunatamente l’Aeronautica e la Sas ci hanno aperto le porte. Per il futuro ci guarderemo intorno e valuteremo secondo i nostri parametri''.



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