ANNO 14 n° 89
Viterbese, adesso devi rialzare la testa
Dalle cadute bisogna ripredersi: il Monterotondo occasione di riscatto

di Domenico Savino

VITERBO – Ora l’obiettivo è archiviare la coppa, dimenticare la finale. Non far finta che non sia successo nulla, ma fare tesoro degli errori perché quella sconfitta, così come è arrivata, può essere molto istruttiva. E anche tanto: quegli errori commessi, quelle manchevolezze dimostrate, hanno fatto molto male, sono costate carissimo: ma adesso bisogna rialzare la testa: c’è un campionato da vincere, il primo posto da continuare a difendere e migliorare.

La Viterbese continua a guardare tutti dall’alto. Ha compiuto una straordinaria rimonta (dieci punti succhiati al Rieti in un mese e mezzo) e deve dimostrare di essere diventata una squadra matura che incassa le sconfitte (che possono anche essere fisiologiche in un lungo percorso), ma che è pronta a riscattarsi in qualsiasi momento.

L’occasione è offerta dal calendario: trasferta a Monterotondo: non un impegno impossibile, ma una gara comunque da non sottovalutare, perché il pericolo maggiore in questi casi è ritenere di aver vinto in partenza facendo leva sulla forza dei nomi e della qualità. Questo campionato, e a maggior ragione la finale di coppa a Frascati, hanno dimostrato che il blasone conta fino ad un certo punto.

Poi ci sono componenti come la cattiveria agonistica, la volontà di fare bella figura, l’incoscienza e la sfrontatezza degli under possano rivelarsi valori aggiunti per chi possiede meno qualità. Il Monterotondo si trova nella zona calda della classifica: 17 i punti raccolti, solo due in più della coppia Caninese – Città di Monterotondo che chiude la graduatoria. La banda allenata da Paolo Malizia ha qualche problema e la classifica spesso non mente. Sulla carta non c’è storia, ma proprio per questo la Viterbese non può permettersi passi falsi, altre gare anonime.

Solimina abbandonerà il 4-2-3-1: il modulo a Frascati non ha funzionato e con l’innesto in pianta stabile nella formazione titolare di un ’96 (Fé) a sinistra della linea difensiva il tecnico virerà verso un più sicuro 4-4-2: anche perché l’input presidenziale già nel delicato post gara è stato quello di cambiare. Ci sono gli uomini per farlo e ne hanno le caratteristiche. In fondo domenica scorsa giocare con due punte e due esterni offensivi a centrocampo ha portato risultati confortanti sul piano della tenuta e della solidità.

Inoltre Vegnaduzzo ha bisogno di un compagno al suo fianco per dividere gol e fatiche. Pero Nullo sembra allo stato attuale un giocatore di cui è molto difficile fare a meno. Non ci sarà Giannone (squalificato) e Solimina dovrà scegliere se schierare due centrocampisti centrali under (Faenzi e Marinelli) o alzare capitan Federici in mediana con la conseguenza che la coppia difensiva sarà composta da Marini e Fapperdue.

Da questa scelta dipende anche quella del portiere: nel caso dei due under Cima e Boccolini hanno le stesse possibilità, mentre nella seconda ipotesi è favorito Cima per una questione di juniores da schierare obbligatoriamente. Il resto è fatto con Kacka (o Rausa) e Fè a completare il pacchetto arretrato, Gubinelli esterno e Polani (ma Pacenza scalpita) a far coppia con Veganduzzo. Rispetto alle recenti prestazioni gli esclusi sarebbero Cerone e Giurato.



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