ANNO 14 n° 88
Violentate nell'androne dei loro palazzi, le piccole entro fine mese davanti al gip
Salite a quattro le vittime del 29enne pakistano, tra due settimane l'incidente probatorio

VITERBO - (b.b.) Adocchiate, pedinate, raggiunte all'interno degli androni dei loro palazzi e poi violentate. Costrette a subire molestie ed abusi contro la loro volontà. 

Sono salite a quattro le presunte vittime del pakistano 29enne, finito in manette lo scorso primo giugno: su di lui, recluso ormai da più di un mese all'interno del penitenziario di Mammagialla, l'accusa di violenza sessuale aggravata e, in un caso, tentata violenza sessuale. 

E' di poche ore fa la decisione del gip Francesco Rigato: accolta la richiesta del pubblico ministero Chiara Capezzuto, le quattro giovanissime vittime di 14, 11, 10 e 12 anni saranno ascoltate in maniera protetta in tribunale. Un incidente probatorio che si svolgerà entro fine luglio per cristallizzare la loro versione, già raccontata ai genitori e agli inquirenti. 

Verranno ascoltate all'interno dell'aula dedicata ai minori e poi dovranno procedere al riconoscimento del loro presunto aggressore. 

Secondo quanto ricostruito dalla magistratore il 29enne, che da sempre si è dichiarato innocente ed estraneo ad ogni accusa, avrebbe agito in maniera seriale, con modalità sempre identiche: adocchiate le ragazzine, le avrebbe seguite all'interno dei loro palazzi e poi avrebbe iniziato a palpeggiarle. Baci e carezze sul collo e sul seno. Palpeggiamenti al seno e alla parti intime. Solamente una di loro sarebbe riuscita a scappare, rifugiandosi all'interno dell'ascensore e chiudendo dietro di sè la porta. 

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