ANNO 14 n° 89
Untore hiv condannato, era uscito da poco dall'ospedale Belcolle
Era stato ricoverato a Viterbo a dicembre per l'aggravarsi delle sue condizioni

VITERBO – Era uscito dall’ospedale di Viterbo solo qualche giorno fa e tornato a Rebibbia, Claudio Pinti, 35enne ex autotrasportatore di Ancona, condannato ieri a 16 anni e otto mesi di carcere per aver contagiato consapevolmente la compagna, poi morta nel 2017, e poi aver trasmesso il virus dell'Hiv all'ex fidanzata. La pena, inflitta dal gup di Ancona Paola Moscaroli, è arrivata con rito abbreviato.

L’uomo è stato riconosciuto colpevole di omicidio volontario e di lesioni volontarie gravissime. Il pm aveva chiesto una condanna a 18 anni. Fu l'ex fidanzata 40enne di Ancona, dopo la scoperta di essere stata infettata, a denunciare l'imputato con cui aveva avuto una relazione. Seguirono indagini e l'arresto a giugno dello scorso anno da parte della squadra mobile.

Pinti, detenuto a Rebibbia, era stato ricoverato a dicembre all’ospedale Becolle di Viterbo dopo che le sue condizioni di salute erano peggiorate, da qualche giorno però era uscito dall'ospedale per tornare in carcere. Ieri era in aula scortato dalla polizia penitenziaria. Presente in aula anche l'ex fidanzata che dopo aver scoperto di essere sieropositiva lo aveva denunciato. Claudio Pinti ha sempre sostenuto che l'Aids non esiste e rifiutato cure specifiche per la malattia. Le segnalazioni di contagi a suo carico sono state centinaia. Lo stessi Pinti avrebbe rivelato agli inquirenti di aver avuto circa 200 rapporti sessuali, anche non protetti, con donne e uomini provenienti da tutta Italia, contattati su chat e social network.




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