ANNO 14 n° 88
Foto precedente
Universitą agraria e Maretour, il braccio
di ferro che si trascina da anni
Sono ancora in corso alcune cause del gestore del campeggio di Spinicci
che rivendica preteste creditorie con l'ente proprietario

di Monica Di Lecce

TARQUINIA – La vicenda legale che ha portato al fallimento della Maretour è solo uno dei tasselli della pluriennale battaglia a suon di cause tra l’Università agraria e la srl. Nella complicata storia dei rapporti tra l’ente proprietario e il gestore del campeggio Riviera degli Etruschi c’è un anno zero a cui ricondurre l’inizio dei guai tra le parti, il 2015. In realtà il contratto con cui l’Università ha affidato l’affitto dell’area risale al 2000, quando l’ente pubblico era commissariato. In quel contratto l’Università agraria si era impegnata per l’anno successivo alla stipula dello stesso a creare una società pubblico privata per la gestione dell’area. Il canone veniva stimato in 600 milioni di lire l’anno in previsione che nel corso degli anni il campeggio avrebbe avuto una capacità ricettiva sino a 3800 persone. L’autorizzazione iniziale era però era per 700 persone.

Nel 2013 l’Università agraria delibera la possibilità di subaffittare la parte del campeggio destinata ad area pic nic, previa autorizzazione. La Maretour l’affida quindi alla “Ali & Giù” di Grosseto che paga il primo anno di canone regolarmente ma nel 2014 si rende insolvente e lascia pendenze per circa 230mila euro. La Maretour dopo un lodo arbitrale rientra in possesso del campeggio nel 2015 e da quell’anno inizia la battaglia legale con l’Università agraria che intenta una serie di cause a cui la Maretour resiste.

Nel 2015 si presenta anche il problema delle piante della pineta aggredite da un parassita. Vanno tagliate e smaltite in discarica come rifiuto speciale o bruciate in loco. La Maretour si fa carico dell’intervento senza ricevere alcun tipo di rimborso dall’ente proprietario. Sempre nel 2015 la Maretour ha scoperto che la struttura è quasi completamente inagibile e ci vogliono circa 400mila euro per rimettere a posto il campeggio. Spesa a cui fa fronte. Sulla scorta di questi impegni sostenuti, la srl intentata una serie di cause all’Università agraria, alcune ancora in essere.

Se dovesse essere accertato il credito nei confronti dell’Università Agraria, la situazione potrebbe ribaltarsi: l’ente proprietario sarebbe debitore del gestore. Insomma la partita del dare e avere tra le parti e tutt’altro che chiara. Così come non è chiaro il finale: la srl, assistita dall'avvocato Norberto Ventolini, è pronta a presentare il ricorso contro il fallimento, un fallimento che pende come una spada di Damocle sull’avvio della stagione.

Facebook Twitter Rss