ANNO 14 n° 110
''Una rissa? Ero talmente ubriaco
che ho vomitato davanti ai poliziotti''
Avrebbe assistito ad una brutale aggressione, in aula: ''Non ricordo niente''

VITERBO – Avrebbe assistito ad una brutale rissa tra due vicini di casa. Uno dei quali, armato di coltello, avrebbe tentato ripetutamente di colpire alle spalle l’altro, lasciandogli ferite e graffi sulla schiena.

Era notte fonda in via della Capretta e ad assistere alla scena solo un testimone. Chiamato in aula a raccontare quegli istanti. Ma la sua deposizione è tutta da ridere.

''Una rissa? Avrei visto una rissa? No, non ci credo. Quella sera ero talmente ubriaco che mi hanno detto che ho vomitato davanti ai poliziotti. Ma mica ricordo niente''. Non risponde alle domande di accusa e difesa e del verbale che firmò quella notte tra il 5 e il 6 gennaio 2015, non sarebbe rimasta traccia nella sua memoria. Anzi. ''Mia madre mi ha detto che mi hanno fatto rispondere a delle domande, hanno scritto quello che volevano e poi mi hanno fatto firmare il foglio. Ma non saprei dirvi cosa ci sia scritto''.

Accuse pesanti nei confronti dei poliziotti intervenuti a seguito dell’aggressione che fanno ben presto dimenticare il tono ilare e sghignazzante della testimonianza per lasciare spazio all’intransigenza del giudice.

''Lei sa cosa sta dicendo? Siamo in un’aula di tribunale. Non stiamo scherzando'' lo riprende.

L’aggressione sarebbe avvenuta intorno alle 3 e mezza di notte: il giovane E.M. avrebbe colpito con un coltello il coetaneo B. alla schiena.

L’arma, come sottolineato dai poliziotti, non sarebbe mai stata ritrovata.

Ma il processo a carico del ragazzo per lesioni gravissime prosegue: si tornerà in aula a novembre.




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