ANNO 14 n° 116
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Un documentario inchiesta sulla violenza contro le donne
Nella Tuscia il set di ''Non avere paura''

VITERBO - Stanno per iniziare le riprese del film inchiesta ''Non avere paura'', un basamento della informazione e dello stato della violenza sulle donne, in una provincia italiana.

Il film è parte del progetto ''L'anello mancante'' che combatte la violenza sulle donne nella provincia di Viterbo.

L'inchiesta/evento, prende spunto dal protocollo interistituzionale, del 2016, per la provincia di Viterbo, molto contestato da sindaci e assistenti sociali di molti Comuni per essere stato deciso senza consultare le realtà locali.

La troupe compirà un tour per i paesi, nei quattro punti cardinali della provincia, investigando e disegnando la realtà che vivono le donne e gli uomini del viterbese, quale consapevolezze e conoscenza, si ha della violenza di genere.

Il film potrà offrire una narrazione autentica della situazione nei paesi.

''Sappiamo che il 3, 4% delle donne della provincia, circa 5.000 donne italiane e straniere, su circa 160.000 - spiega il regista, giornalista e antropologo Rai Mario Veronica -, dietro l'apparente facciata tranquilla delle loro case, hanno subito o stanno subendo una forma di abuso o violenza diretta, mentre i viterbesi sono convinti che nei loro paesi e fra loro non vi sia violenza''.

Il documentario, come altre inchieste più specifiche, che saranno avviate al termine di questa, costituisce la base da cui partire negli incontri pubblici che saranno tenuti nelle piazze dei paesi della Tuscia, per informare e ragionare con la popolazione sul rapporto uomo-donna.

Questi documentari, proiettati in piazza per raggiungere le donne che hanno timore ad esporsi, diverranno un documento pubblico che resterà nel tempo.

Incontri e proiezione, saranno tenuti nelle scuole superiori e nell'Università.

''Personalmente - continua il regista - sto girando i Comuni della provincia, percorrendo centinaia di chilometri, per spiegare questa materia ed il progetto 'L'anello mancante', ai Sindaci e ai presidenti delle pro loco e chiedere loro di riunire le associazioni per coinvolgerle come co-protagoniste. Le associazioni per me sono i rappresentanti attivi della popolazione di un paese''.

''L'intento degli incontri pubblici e dei film inchiesta, dell'Anello Mancante è di spezzare la catena di connivenze e ignoranza sulla violenza - prosegue -, specie quella famigliare, che sappiamo risiede nel silenzio e nell'indifferenza complice dei paesani, uomini e donne.

Dobbiamo ricordare che se le donne a non denunciano, è perché sono lasciate sole, segnate dalla indifferenza collettiva e di Istituzioni che vedono 'la vittima' con diffidenza''.

''Antropologicamente - conclude Mario Veronica -, la vittima, quando non è un personaggio famoso, suscita antipatia e irritazione''.




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