ANNO 14 n° 79
Uccide il compagno di cella per la scomparsa di un accendino
Per il 62enne di Viterbo non c'è stato nulla da fare nonostante il tempestivo trasferimento in ospedale: troppo gravi le lesioni riportate

VITERBO - Non ci sarebbe stato nulla da fare per il 62enne di Viterbo detenuto all'interno del carcere di Mammagialla aggredito questa notte dal compagno di cella: nonostante il tempestivo trasferimento in ospedale, è morto in pronto soccorso. Troppo gravi le ferite riportate a seguito dell'aggressione. Lesioni che non gli hanno lasciato scampo. 

Ad ucciderlo sarebbe stato il compagno di cella, un indiano di 34 anni che lo avrebbe affrontato per la scomparsa di un accendino. Prima una lite verbale, poi l'aggressione fisica. 

Entrambi reclusi all'interno della sezione riservata alle condanne definitive, avrebbero attirato l'attenzione degli agenti di polizia penitenziaria: urla e schiamazzi in piena notte che avrebbero fatto allarmare le divise. 

Immediatamente intervenuti, hanno bloccato l'indiano e chiamato il 118: nonostante il trasferimento in ospedale, il 62enne è morto poco dopo.

Sul fatto stanno indagando i carabinieri. 

Intanto il segretario generale dell'Osapp fa sapere: ''Questo gravissimo fatto è l'ennesimo segnale che il sistema penitenziario è ormai allo sfascio e che, tale situazione, è sicuramente dovuta anche al lassismo e permissività da parte degli organi amministrativi penitenziari, essendo l'effetto delle politiche scellerate del passato, continua il Leader dell'O.S.A.P.P., che, di fatto, hanno sguarnito l'organico del Corpo di Polizia Penitenziaria, abbandonandolo a sé stesso, senza adottare i dovuti provvedimenti che, nel corso degli anni e anche di questo inizio 2019, continuiamo a chiedere invano alla parte Politica e Amministrativa''.

Facebook Twitter Rss