ANNO 14 n° 89
Foto precedente
La rappresentazione della Passione a Vetriolo
Tutta la Tuscia rievoca
la Passione di Cristo
Circa quaranta i riti pasquali
in programma questa sera

VITERBO - Alcuni antichissimi, altri di più recente istituzione, i riti della Settimana Santa sono profondamente radicati nella cultura e nella religiosità popolare della Tuscia. Rievocazioni della Passione di Cristo con centinaia di figuranti o più tradizionali processioni si svolgono in una quarantina dei sessanta comuni della provincia di Viterbo.

Pressoché identico lo svolgimento di decine di processioni serali con il trasporto di un baldacchino contenente la statua del Cristo Morto e il corpo segnato dalle piaghe del flagello, della Via Crucis e della Crocifissione, seguito dall'effige della Madonna Addolorata, vestita di nero, con il cuore trafitto da una spada. L'uno e l'altra sono trasportate a spalle dai componenti delle confraternite (o compagnie), diffuse praticamente in tutti i paesi fino agli inizi del Novecento.

Alcune statue del Cristo Morto, quasi tutte lignee, sono delle vere e proprie opere d'arte, come quella di Bagnoregio, attribuita alla scuola donatelliana.

La più celebre rievocazione della Passione di Cristo è senz'altro quella di Bagnaia, istituita nel lontano 1618. La sera del Venerdì Santo, alle 21, circa quattrocento figuranti in costumi d’epoca, danno vita a diciotto ''quadri'', ognuno dei quali ricostruisce una fase della Via Crucis. Il clima che

si crea durante la rappresentazione e la rara spettacolarità dei ''quadri'' trasmettono tra gli spettatori vibranti tensioni.

A Vetriolo, piccolo borgo della Valle dei Calanchi, la rievocazione del Venerdì Santo s'incentra invece sugli eventi che precedono la cattura e la Passione di Gesù, con gli apostoli riuniti nell'orto degli ulivi. Di grande effetto le due ultime fasi della rappresentazione: l'impiccagione di Giuda e la Crocifissione finale.

A Latera si eseguono nenie e canti popolari di rara suggestione, tramandati oralmente da padre in figlio, la cui origine si perde nei secoli.

Ecco l’elenco dei paesi in cui si svolgono i riti del Venerdì Santo: Arlena di Castro, Bagnaia (Viterbo), Bagnoregio, Barbarano Romano, Bassano Romano, Blera,

Bolsena, Canepina, Canino, Capranica, Caprarola, Carbognano, Castel Sant'Elia, Cellere, Civita Castellana, Civitella D’Agliano, Gradoli, Grotte di Castro, Latera, Marta, Monte Romano, Nepi, Onano, Orte, Piansano, Ronciglione, Soriano nel Cimino, Sutri, Tarquinia, Tessennano, Tuscania, Valentano, Vetralla, Vetriolo (Bagnoregio), Villa San Giovanni in Tuscia, Viterbo (parrocchia di Santa Maria Nuova).

A Tarquinia, invece, la domenica di Pasqua, nel tardo pomeriggio, la gioia per la Resurrezione esplode con una spettacolare ''corsa'' del Cristo Risorto, portato a spalle per le vie della cittadina, tra gli spari di fucili caricati a salve.




Facebook Twitter Rss