ANNO 14 n° 89
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Tuscania-Shanghai
a passo di arte
Decolla il progetto del maestro Alessandro Kokocinski

VITERBO - L’arte per rafforzare il legame tra la millenaria storia della Tuscia e la moderna Shanghai: per questo da anni Alessandro Kokocinski si impegna con la sua fondazione e con l’associazione Il Ponte, che ha sede a Tuscania e nella città cinese, per creare un filo conduttore tra artisti, stabilire un valido scambio di idee ed aprirsi a nuove opportunità.

Per questo è finalmente nato un progetto, realizzato in collaborazione con l’artista Zhou Zhiwei, approvato dalla Centro di ricerca di arte plastica (Shanghai oli-painting & sculpture institute), una sorta di accademia artistica voluta da Mao, che invia alcuni allievi, tra i più meritevoli, a vivere alcuni giorni a Tuscania, frequentando e creando nel laboratorio di Kokosinski. Da una settimana tre giovani promesse, già stimati ed affermati in patria, stanno respirando arte e storia etrusca; si tratta di Yuan Kan, Yang Tongbai e Yang Sue, l’unica rappresentante del gentil sesso. Per nulla intimoriti da luoghi nuovi e sconosciuti, si sono fatti completamente prendere dall’atmosfera. Kan ieri mattina girava per le vie di Tuscania, alla ricerca di un affilatore per i suoi strumenti, ricevendo immediata disponibilità dal restauratore Antonio Iachini, che non si è limitato a risolvere il problema, ma ha prestato uno dei suoi attrezzi.

In questo primo viaggio culturale i tre artisti stanno lavorando per realizzare una o più opere da lasciare in dote alla Fondazione Kokocinski, appena sarà identificato un locale adatto sorgerà una pinacoteca che metterà in mostra il frutto dell’interessante progetto. Di grande qualità le prime creazioni nate dalla mente e dalle sapienti mani di questi preparatissimi allievi, che nei giorni scorsi hanno visitato i luoghi più famosi della Tuscia, rimanendone incantanti. Kan sta realizzando una scultura in legno, che sarà poi ricoperta di argilla, ispirata alla campagna tuscanese, e ha già portato a termine un affascinante scultura raffigurante un saio, senza figura umana al suo interno, perché come ha spiegato “Le persone passano, l’abito rimane”. Tongbai ha pensato ad un omaggio al padrone di casa e, vivendolo sia nei momenti “sacrali” nel suo studio che nell’ilarità e nella sua simpatia fuori dal lavoro, ha deciso di dividere la personalità di Kokocinski su tre piani, mettendo alla base un cavallo, che lo riporta al medioevo, ammirandone una scalata verso l’alto, dove domina l’Alessandro giocoso, che balla un tango trascinato da ali di rame. Aria di casa, invece, per Sue, che ha realizzato una scultura in vetro che riproduce le montagne cinesi, con un particolare gioco di luci e ombre che le darà un senso di continuità, segno del legame con la sua terra.

La prossima settimana i tre artisti parteciperanno insieme ad altri colleghi alla mostra “Tutte le strade portano a Roma”, allestita al Museo d’arte orientale Giuseppe Tucci, a Palazzo Brancaccio, nella Capitale, la cui inaugurazione è prevista per il 18 ottobre.

“Un bellissimo scambio tra Italia e Cina, un incontro per crescere e far sviluppare la propria coscienza – sottolinea Alessandro Kokocinski -. Sarà anche una goccia nell’oceano ma è pur bello iniziare, visto anche il grande interesse in Cina. Questi artisti sono abituati alle grandi realtà e trovarsi a vivere una piccola cittadina gli fa scoprire particolari nuovi”.

A fine novembre sarà Kokocinski a raggiungere Shanghai, per una mostra nel Museo Zhujiajao, insieme altri artisti italiani, Giovanni Tommasi Ferroni, Stefania Orru, Elena Tommasi Ferroni, Veronica Piccolo, Gerardo Lo Russo, che saranno anche coinvolti in conferenze e tavoli di lavoro.




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