ANNO 14 n° 109
Turchetti, Uil: ''Imu e
Tasi a pagarla sono soprattutto lavoratori
e pensionati''

VITERBO - 'A dicembre oltre 25 milioni di proprietari di immobili diversi dall'abitazione principale si sono presentati alla 'cassa', per il saldo dell'Imu/Tasi. Il 41 per cento di essi sono lavoratori dipendenti e pensionati, mentre il conto del saldo, dopo l'abolizione della Tasi sull'abitazione principale, è stato di 10,1 miliardi di euro'. A dichiararlo è Giancarlo Turchetti, segretario generale della Uil Viterbo, sulla base dei dati emersi dal Rapporto Uil su Imu e Tasi 2016 elaborato dal servizio politiche territoriali della Uil.

'Il costo medio complessivo dell'Imu/Tasi su una 'seconda casa' – spiega il segretario confederale Uil, Guglielmo Loy – sarà di 1.070 euro medi (535 euro da versare per il saldo), con punte di oltre 2 mila euro nelle grandi città. Mentre se si prendono in considerazione i costi dell'Imu sulle prime case cosiddette di lusso (abitazioni signorili, ville e castelli), il costo medio è di 2.610 euro (1.305 euro l'acconto di giugno), con punte di oltre 6 mila euro'.

'Inoltre – prosegue Giancarlo Turchetti – chi possiede una seconda pertinenza dell'abitazione principale della stessa categoria catastale (cantine, garage, posti auto, tettoie), dovrà versare l'Imu/Tasi con l'aliquota delle seconde case, con costi medi di 55 euro medi con punte di 110 euro'.

'La media dell'aliquota applicata – commenta Guglielmo Loy – per le seconde case ammonta al 10,53 per mille e, in molti Comuni (480 municipi di cui 19 Città capoluogo), è stata confermata 'l'addizionale Tasi' (fino a un massimo dello 0,8 per mille), introdotta per finanziare negli scorsi anni le detrazioni per le abitazioni principali. Con l'abolizione della TASI sulle prime case, i quasi 20 milioni di proprietari (19,7 milioni), quest'anno risparmieranno mediamente 191 euro'.

'Con questa elaborazione – conclude Guglielmo Loy – la Uil vuole mettere a disposizione un'analisi su questa tassa, facendo emergere le attuali incongruenze del sistema di tassazione degli immobili affinché un domani (non lontano si spera) lo si possa rivedere,a partire da una seria revisione dei criteri che regolano i valori catastali. Il tema, infatti, è come alleviare il peso fiscale per le persone meno abbienti e chiedere un contributo maggiore a chi ha più disponibilità. Nel contempo va sempre più equilibrato il rapporto Stato/Enti Locali in tema di fiscalità dando, finalmente, certezze alle istituzioni e ai contribuenti tenendo la barra ferma sull'obiettivo di 'non innalzare' la pressione fiscale generale ma, anzi, ridurla'.

Secondo i risultati del rapporto, il costo maggiore in valore assoluto per una seconda casa a disposizione si registra a Roma con 2.064 euro medi, di cui 1.032 euro per il saldo con scadenza il 16 dicembre; a Milano, invece, si pagheranno 2.040 euro medi (1.020 euro il saldo); a Bologna 2.038 euro (1.019 euro il saldo); a Genova 1.775 euro (888 euro il saldo); a Torino 1.745 euro (872 euro il saldo). Valori più 'contenuti', invece, a Asti con un costo medio di 580 euro (290 euro il saldo); a Gorizia con 582 euro (291 euro il saldo); a Catanzaro con 659 euro (330 euro il saldo); a Crotone con 672 euro (336 euro il saldo); a Sondrio con 674 euro (337 euro il saldo).

 

 

 




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