VALLERANO - Trasformò un giocattolo in una vera e propria pistola. Con munizioni e cartucce al seguito, sapientemente nascoste in cantina.
Per questo G.C. è finito a processo con l’accusa di detenzione abusiva di armi. Ma quella pistola avrebbe potuto uccidere e ferire qualcuno? Quelle munizioni ritrovate durante la perquisizione dai Carabinieri erano davvero compatibili con la canna dell’arma? Ci penserà l’esperto in balistica forense, il dottor Martino Farneti a dare tutte le risposte del caso.
Una perizia, la sua, che verrà depositata tra alcune settimana e che fornirà tutte le risposte necessarie ad accusa e difesa per chiarire la posizione e le eventuali responsabilità dell’uomo.
Denunciato per detenzione abusiva di armi e minacce, ora l’uomo è sotto processo e rischia una condanna penale.
Secondo l’ipotesi dell’accusa, G.C. avrebbe trasformato il giocattolo in un’arma vera e propria, apportando delle modifiche alla canna e poi si sarebbe procurato caricatori e munizioni.
Quelle stesse 51 munizioni che verranno sottoposte a perizia balistica per volere della difesa: ''Bisogna verificare se siano compatibili con la pistola ritrovata e soprattutto se siano funzionali e offensivi''. Aveva spiegato alla scorsa udienza il suo legale, l’avvocato Walter Pella.