ANNO 14 n° 88
''Teatro, cinema e trasporti'': cosa manca alla città ''universitaria''
Viterbo vista dagli studenti

di Leonardo Morucci

VITERBO - E' un binomio ormai accettato da tutti quello fra la città dei Papi e i suoi universitari. Viterbo, con il passare degli anni, sta incorpando quel bacino di studenti - soprattutto fuori sede - che hanno scelto l'Unitus per i loro studi. La domanda che sorge allora spontanea è: la città si sta rimodellando su questa nuova realtà, sta cambiando per accogliere questi universitari?'. Si dibatte molto al riguardo, e ci si domanda se gli stessi studenti avvertano questo ''abbraccio''. In breve: cosa manca a Viterbo per essere considerata una città universitaria a tutti gli effetti? Viterbonews24 ha al riguardo, intervistato diversi universitari, fuori sede e non.

Partiamo con Celine Pernachiele 25 anni, studentessa francese residente da diversi anni a Viterbo, ad un passo dalla laurea in lingue: ''L'Unitus non è male, e con gli anni si apprezza soprattutto l'assenza di quel caos tipico degli atenei romani. Il problema forse è un po' la vita, per così dire, extra univeritaria, per gli studenti - dice Celine - Sono una musicista, e la cosa di cui sento più la mancanza sono eventi musicali appunto per i giovani (ci sono solo discoteche). Non ci si può giusticare dicendo che Viterbo è vicina a quel serbatoio di eventi prodotti dalla capitale. E poi le biblioteche: di quelle poche presenti nessuna di esse rimane aperte dopo cena''. Della stessa idea è Chiara Addeo, 20 anni, iscritta a giurisprudenza, viterbese:''Tutto sommato vi è una piacevole vita universitaria, magari però c'è poco spazio per i giovani e pochi eventi - soprattutto durante il periodo inverale''.

Proseguiamo con Federica Zeppieri, 24 anni, anche lei prossima alla laurea, fuori sede. ''Se Viterbo vuole definitavmente trasformarsi in una città universitaria, deve livellare i fuori sede con i studenti residenti per quanto riguarda gli eventi e le attività. Per chi non ha la macchina, è diffice fare affidamento sui trasporti, soprattutto durante il weekend. Alcuni impianti sportivi sono molto fuori mano per chi non può che affidarsi ai propri piedi. Inoltre quando sono arrivata quattro anni fa, c'era un teatro (quello dell'Unione) e diversi cinema fra cui scegliere. Ora, mi sono abituata, se non all'assenza di entrambi, di sicuro a quella del teatro, visto che un cinema è rimasto aperto, anche se con la programmazione è sempre indietro''.

''Un tasto dolente è quello degli sconti - dice Sara Schià studentessa 22enne, laureatasi poco più che un mese fa in lingue - L'espressione 'sconto per studenti' non si sente spesso a Viterbo, men che meno all'interno delle mura. Per carità, per certe attività vi sono delle promozioni, ma non abbastanza, soprattutto per quanto riguarda la ristorazione - cosa che influenza di più soprattutto i fuori sede''.

In sintesi ecco il quadro generale: attività, migliori servizi (vedi biblioteche), più sconti e trasporti un pò più efficienti. Indubbiamente le richieste sono molte e viene da pensare che sono le tipiche richieste di un qualunque universitario della penisola. Ma se il trend sta cambiando, e sono in molti a scegliere l'Unitus, forse, magari, la città potrebbe fare un piccolo sforzo in più.

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