ANNO 14 n° 88
''Super vincolo, il Comune non farą le barricate''
Dopo la pubblicazione del decreto ministeriale parla l'assessore Ubertini: ''Recepite le nostre osservazioni. Nessun problema per le attivitą termali''

di Simone Lupino

VITERBO - ''Il Comune non farà le barricate, almeno per quanto mi riguarda''.

Claudio Ubertini non si straccia le vesti davanti all’approvazione del decreto con cui il ministero dei Beni culturali ha trasformato 1600 ettari di campagna viterbese in un’area super vincolata dal punto di vista paesaggistico: ''Parliamo di un territorio che va salvaguardato, con siti archeologici e termali. Sul fatto che lì non avrebbero fatto costruire in alcun modo zone residenziali erano stati chiari fin dall’inizio. Sono situazioni che vanno al di là delle nostre competenze'', spiega l’assessore all’Urbanistica.

La pubblicazione del decreto ministeriale sulla gazzetta ufficiale è avvenuta il 3 agosto. ''Qualche giorno dopo – continua sempre Ubertini - abbiamo ricevuto una nota dalla soprintendenza, ma mancano alcuni allegati fondamentali che non siamo ancora riusciti a ottenere. Aspettiamo di vedere tutte le carte prima di giudicare, tuttavia mi pare di capire che le nostre osservazioni siano state recepite nel testo finale”.

La zona interessata ai nuovi vincoli è gigantesca. Si estende da Valle Faul e arriva fino alle Masse di San Sisto: 1600 ettari in cui, oltre a non poter costruire, entrano in vigore limitazioni anche per le attività agricole: per eseguire un’aratura profonda, tanto per fare un esempio, bisognerà prima chiedere l’autorizzazione alla soprintendenza.

''L’interesse generale - continua Ubertini – sembrerebbe tutelato. Per quanto riguarda le attività legate allo sfruttamento delle risorse termali, in linea di massima, non sembrano esserci grosse difficoltà: neessun vincolo, spiega il decreto, laddove vengano svolte in prossimità delle sorgenti. Anche per quanto riguarda il depuratore di Valle Faul, sul quale si era accesa una certa polemica da parte dell'opposizione, il decreto è chiaro; niente vincoli nel caso in cui, un giorno, ci sia la necessità di ampliarlo''.

E i privati adesso cosa faranno? Si opporranno al decreto? ''Questo non posso essere io a dirlo - risponde l'assessore all'Urbanistica -, Ognuno deve difendersi per conto suo. Ripeto: l’interesse pubblico, per quanto ci riguarda, sembra salvaguardato. Da capire, piuttosto, cosa abbia deciso il ministero su tutta la zona di proprietà dell’Università, che si trova in prossimità del Bullicame e che comprende anche l’orto botanico. Ma anche in questo caso, qualora serva, non potrà essere Palazzo dei Priori a intervenire''.




Facebook Twitter Rss