ANNO 14 n° 88
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''Sui fitofarmaci stop alle ordinanze, sì a regole comuni''
Incontro in Prefettura sindaci-agricoltori. Nervi tesi tra Di Sorte (Bolsena) e Mengoni (Ronciglione): ''Con il lago di Vico non scambierei una goccia d'acqua''

VITERBO - Sui fitofarmaci gli agricoltori chiedono ai sindaci della Tuscia regole uniformi. Lo hanno fatto stamattina durante un incontro organizzato in Prefettura tra associazioni di categoria e primi cittadini del Viterbese.

In prima fila al confronto Mario Scarnati (Fabrica di Roma) e Danilo Piersanti (Gallese) le cui ordinanze contro l’uso irregolare dei pesticidi e il glifosato sono finite nel mirino dei produttori: ''Non mi fermo, vado avanti'', ha chiarito subito Scarnati. Durante l’incontro nervi tesi tra il sindaco di Ronciglione Mario Mengoni e il vice sindaco di Bolsena Andrea Di Sorte, con quest’ultimo che mentre stava per uscire dalla sala - non durante il suo intervento, interrotto a tratti dai sindaci dei Cimini - ha detto: ''Non scambierei neanche una goccia del mio lago con quello di Vico''. Le ruggini tra i due risalgono alle settimane scorse, quando, in riferimento agli effetti provocati dai fitofarmaci sull’ambiente, i sindaci dei paesi intorno al lago di Bolsena giustificarono l'emanazione di ordinanze che vietano la coltivazione dei noccioleti con l’esigenza di ''non fare la fine del lago di Vico''. ''Ogni territorio può fare le sue scelte, ma senza puntare il dito contro gli altri'', ha spiegato stamani Mengoni a Di Sorte.

''Il sindaco di Fabrica è uscito fuori con una sua ordinanza, essendo giustamente preoccupato per la salute dei suoi cittadini, ma queste regole devono essere omogenee, non possiamo avere regole diverse sul territorio'', ha esordito all'inizio incontro il prefetto Giovanni Bruno.

''Nei giorni scorsi ci siamo incontrati con le altre associazioni di categoria - ha aggiunto Pacifici di Coldiretti -. Sulle regole è necessario parlare la stessa lingua. Abbiamo aziende che si dislocano su diversi comuni. Se ci sono comportamenti diversi da comune a comune la continuità aziendale viene compromessa''.

La proposta sarebbe quella di sospendere le ordinanze e adottare come testo base le linee guida all’uso dei fitofarmaci stilate dalla Provincia nel 2015, aggiornato alle nuove esigenze.

''E’ inaccettabile che tutti gli agricoltori vengano trattati da delinquenti. Noi come Assofrutti siamo stati i primi a portare sistemi di coltivazione ecosostenibili intorno al lago di Vico, per esempio con l’abolizione della fresatura, che tanti danni provocava dal punto di vista idrogeologico. Il nostro ruolo è aiutare i soci a tutelare l’ambiente, che poi è lo stesso ambiente dove vivono anche i nostri figli e i nostri nipoti'', ha sottolineato il presidente Pompeo Mascagna. Che poi ha ricordato alcune esperienze positive nel territorio portate avanti in sinergia con i Comuni, come quella intitolata ''Agricoltura consapevole'', che prevede trattamenti mirati e non a calendario.

Pronto a collaborare si è detto anche il sindaco di Gallese. ''Non posso accettare però – ha aggiunto - una diffida con cui mi si chiede di abolire la parte dell'ordinanza che vieta l’uso del glifosato, quando ci sono sentenze che stabiliscono risarcimenti milionari a causa della pericolosità di questa sostanza''.

Largo spazio al dibattito. I sindaci, da Canepina a Ronciglione fino a Soriano nel Cimino, si sono detti tutti ben disposti al dialogo, a patto che si faccia anche qualcosa sul fronte dei controlli: ''Perché stabilire le regole va bene, ma poi vanno fatte rispettare''.




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