ANNO 14 n° 88
Stupro di gruppo, la procura alla ricerca dei destinatari del video
''Necessario chiarire tutti i passaggi'', intanto Chiricozzi e Licci rinunciano al Riesame

VITERBO – Stupro di gruppo, la procura alla ricerca dei destinatari dei video, per ''ricostruire in maniera minuziosa le ore precedenti alla violenza e quelle immediatamente successive'', ma soprattutto per comprendere ''la gestione dei filmati e delle foto''.

Capire cioè a chi siano stati inviati e da chi siano stati visti quei video che inchioderebbero Francesco Chiricozzi e Riccardo Licci alle pesantissime accuse di violenza sessuale di gruppo e lesioni, ai danni di una 36enne viterbese, portata in un circolo privato e poi violentata e filmata per ore nella notte tra l’11 e il 12 aprile scorso. Almeno secondo la ricostruzione della procura, opposta a quella degli avvocati Marco Valerio Mazzatosta, Giovanni Labate e Domenico Gorziglia, per cui si sarebbe trattato di un ''rapporto sessuale consenziente''.

E proprio sui file rinvenuti all’interno dei cellulari dei due ventenni si sta concentrando l’attenzione degli inquirenti in queste ore: i pm, coordinati dal procuratore capo Paolo Auriemma, hanno in programma di disporre una serie di accertamenti tecnici per verificare a chi siano stati veicolati i tre video e le quattro foto della violenza, e di ascoltare chiunque abbia visto o incontrato la 36enne e i due indagati quella sera.

''Occorre chiarire tutti i passaggi'', spiegano. Ed è per questo che sarà necessario risalire anche a chi ha resettato l'hard disk del sistema di video sorveglianza esterna al pub, teatro della presunta violenza.

Intanto dopo il no della procura e del gip Rita Cialoni agli arresti domiciliari, le difese di Francesco Chiricozzi e Riccardo Licci sarebbero pronte a rinunciare al Riesame. Niente appello al tribunale della Libertà, dunque, per ottenere la scarcerazione.



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