ANNO 14 n° 88
''Stop agli allevamenti intensivi di polli''
Una petizione per la chiusura di alcuni capannoni a Grotte Santo Stefano

VITERBO - (a.v.) Stop agli allevamenti intensivi a Grotte Santo Stefano.

È questa la richiesta lanciata da Valentina Hadjiphani Lorenzetti, garden designer greco-cipriota residente nella zona, che si è posta l'obiettivo di fermare la moltiplicazione dei capannoni per l'allevamento dei polli nella frazione viterbese.

Per farlo, ha ideato due mesi fa una petizione online su Change.org, diventata subito virale, tanto da superare le 16.000 firme (e ora punta forte verso le 25.000).

Destinatari della lettera di protesta il sindaco Leonardo Michelini, il presidente della Regione Nicola Zingaretti, il ministro per la Sanità Beatrice Lorenzin e quello per le Politiche Agricole Maurizio Martina.

Le motivazioni alla base dell'iniziativa, ambientali e paesaggistiche, le spiega direttamente la donna nel testo della petizione:

''Grotte Santo Stefano - scrive la Lorenzetti -, conta 2.837 abitanti e circa 700 polli a testa allevati intensivamente nei capannoni che sorgono attorno al centro abitato ed anche a meno di 100 metri dalle singole case più esterne, non contando gli allevamenti di suini ed altri''.

''Questi allevamenti - prosegue - occupano anche terreni particolarmente fertili e luoghi dove il paesaggio non viene proprio considerato un bene comune, né dai progettisti né da chi concede i permessi.Gli impianti sono in continuo aumento a seguito di ulteriori approvazioni comunali per costruire nuovi capannoni anche a minime distanze dalle villette e dalla ferrovia''.

''C’è da tenere conto - spiega - che il trasporto dei polli, stipati in cassette di plastica aperte, avviene inevitabilmente percorrendo il centro del paese, con rilascio nell’aria, al loro passaggio, di una scia di forfora pollina e micro particelle di piume che tutti respiriamo. Nei mesi estivi, in particolare, è impossibile stare all’aperto per l’aria maleodorante e malsana, dovuta alle frequenti aperture dei capannoni allo scopo di rinfrescare l’ambiente surriscaldato''.

''Signori ministri, signor presidente della Regione Lazio, signor sindaco di Viterbo - è l'appello della donna - : vogliamo sapere quale è il vostro piano di difesa e protezione degli abitanti di Grotte Santo  Stefano (e degli altri centri in condizioni simili ) in caso di una eventuale epidemia aviaria''.

''E chiediamo per la nostra tutela - qui arriva la prima richiesta - : la modifica della normativa che permette la realizzazione di impianti zootecnici intensivi (da uno a più capannoni ) in qualsiasi terreno agricolo a meno di 4 km dal centro abitato e, comunque, a meno di 800 metri da case di campagna già esistenti ed abitate''.

Arriva poi la seconda: ''che vengano subito revocati i permessi dei progetti non ancora realizzati, se in pericolosa promiscuità con le vicine abitazioni, come da normativa richiesta al punto precedente''.

Le autorità daranno una risposta al problema sollevato dalla Lorenzetti? Intanto, per chiunque volesse aderire all'iniziativa, la petizione è disponibile qui. 




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