ANNO 14 n° 88
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Stipendi in ritardo e Tfr non versato
A Orte in rivolta 60 dipendenti della Maico. ''Sarą un ferragosto triste''

ORTE - Un duro risveglio questa mattina per la dirigenza dell’azienda Maico di Orte. I 40 dipendenti infatti, invece di essere al loro posto in fabbrica si sono ritrovati sotto lo stabile per rivendicare i propri diritti calpestati. Stipendi pagati con mesi di ritardo, sempre al limite della legalità contrattuale, nessun buono pasto o rimborso spesa, niente rispetto degli accordi sindacali presi. Ma soprattutto il mancato versamento del Tfr, il trattamento di fine rapporto.

Allo svincolo della superstrada di Orte, dove ha sede la struttura, da stamattina si sono incontrate una sessantina di persone sul piede di guerra per far sentire la propria voce. Tra questi una quarantina di operai infuriati per la loro situazione di precariato. Per loro infatti nessuna tutela in caso di licenziamento improvviso né eventuali richieste di anticipo sul Tfr, mai versamento in tre anni.

La Maico, nata nel 1960 come ditta di produzione di prefabbricati in cemento armato e attiva su tutto il territorio nazionale, oggi dovrà rispondere ai suoi dipendenti che, stanchi della situazione, sono pronti ad abbandonare le loro postazioni in segno di protesta.

''Sarà un ferragosto molto triste'', il commento di uno degli operai, che ha ricordato come, proprio a causa dello slittamento dei pagamenti, non riceverà lo stipendio prima di settembre.

Al sit-in presenti, tra la folla, anche alcuni sindaci della Tuscia per sostenere i propri cittadini nella loro battaglia.

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