ANNO 14 n° 89
Stipendi Francigena, mea culpa del Comune
''Accorceremo i tempi per il pagamento delle fatture alla nostra societą''

VITERBO - Un contrattempo dovuto ai ritardi con cui il Comune liquida le fatture a Francigena: è stato spiegato così da Enrico Contardo il motivo per il quale, nel giorno di paga, i lavoratori non hanno ricevuto lo stipendio. Un problema che l'assessore al Bilancio si è impegnato a risolvere accorciando le procedure per i pagamenti alla società di cui Palazzo dei Priori è socio unico. 

''I cedolini degli stipendi sono stati fatti con valuta 29 novembre invece del 27'', ha detto ieri Contardo rispondendo a una interrogazione di Chiara Frontini. Dal canto suo, la consigliera di Viterbo 2020 ha sottolineato che un episodio del genere non si è mai verificato nella storia del trasporto pubblico locale e per questo ha chiesto la convocazione di una commissione per capire direttamente dall’amministratore di Francigena se esista o meno un problema di liquidità.

''Da almeno sei anni – ha spiegato l’assessore al Bilancio – il Comune paga le fatture con un ritardo di 180 giorni. Stiamo organizzando un incontro con i dirigenti che sono deputati al controllo analogo per razionalizzare i rapporti tra noi e la nostra società partecipata. Bisogna rispettare i tempi per il pagamento di queste fatture, che secondo le normative deve avvenire entro 30 giorni''.

Di solito per sopperire nel breve tempo a questi ritardi, l’amministratore di Francigena andava in banca e anticipava con uno scoperto il pagamento degli stipendi. ''Il nuovo amministratore, il dottor Scapigliati, non ha potuto più seguire questa procedura perché rispetto al suo predecessore la soglia massima dello scoperto è stata dimezzata a 200mila euro – ha chiarito Contardo -. Inoltre c’è da ripagare un prestito di 250mila euro acceso a fine maggio dall’ex amministratore per il pagamento degli stipendi''.

A far saltare quest’equilibrio alquanto fragile con cui si reggeva la procedura per il pagamento degli stipendi, ci si è messa anche la cessione del settore calore, che ha comportato tutta una serie di spese aggiuntive.




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