ANNO 14 n° 89
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Smantellato sodalizio criminale guidato da ex boss della banda della Magliana
L’organizzazione gestiva con metodi mafiosi gioco d’azzardo a nord di Roma; gli arresti fra Roma, Viterbo, Terni, Padova, Lecce, ma anche in Spagna e Austria

VITERBO - Dalle prime luci dell’alba, nelle province di Roma, Viterbo, Terni, Padova, Lecce, nonché in Spagna ed in Austria, è in corso una vasta operazione dei Carabinieri del comando provinciale di Roma per dare esecuzione a un’ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Roma su richiesta della Procura della Repubblica di Roma – Direzione distrettuale antimafia, che dispone l’arresto di 38 persone, ritenute appartenenti, a diverso titolo, di un’associazione per delinquere (416 C.P.), facente capo a Salvatore Nicitra, uno degli ex boss della cosidetta 'Banda della Magliana'. 

Nicitra ha, negli anni, monopolizzato l'area a Nord della Capitale, assumendo il controllo, con modalità mafiose, del settore della distribuzione e gestione delle apparecchiature per il gioco d'azzardo (slot machine, videolottery, giochi e scommesse on line), imposte con carattere di esclusività alle attività commerciali di Roma e provincia. 

Le indagini dei Carabinieri hanno consentito altresì di far luce su 5 cold case, tutti verificatisi nel quartiere romano di Primavalle alla fine degli anni '80, ad eccezione di uno avvenuto all'interno dell'ospedale psichiatrico giudiziario di Aversa, che vedono coinvolto Salvatore Nicitra allo scopo di consolidare il proprio potere criminale nei quartieri romani di Primavalle, Casalotti, Montespaccato, Monte Mario, Cassia ed Aurelio. Si tratta dell'omicidio di Giampiero Caddeo, del duplice omicidio di Paolino Angeli e di Roberto Belardinelli, dell'omicidio di Valentino Belardinelli e del tentato omicidio di Franco Martinelli. 

Contestualmente, i militari dell'Arma stanno eseguendo un decreto di sequestro di beni, emesso dal Tribunale di Roma - Sezione Misure di Prevenzione, su richiesta della locale Procura della Repubblica - Dda di Roma, riguardante beni, mobili e immobili, utilizzati per la commissione dei reati o comunque acquisiti con proventi illeciti per un valore complessivo di circa 15 milioni di euro.




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