ANNO 14 n° 109
Signori (Confartigianato): ''Il capitale umano č la vera ricchezza del Paese''

VITERBO - Riceviamo e pubblichiamo:

''I nostri piccoli imprenditori hanno reagito alla crisi attraverso nuovi mercati ed innovazione, sia tecnica che digitale. Anche se sembra porsi sulla difensiva, l’impresa artigiana è molto più protagonista sulla storia economica del Paese Italia di quanto si pensi.

Nel 2017 i settori con maggiore concentrazione di piccole imprese artigianali hanno realizzato la migliore performance di sempre proprio nel settore delle esportazioni, andando ben oltre la soglia dei 124 miliardi di euro. Con questi dati, si evince come le pmi e le imprese artigianali possano aver portato il meglio del made in Italy nel mondo, mantenendo allo stesso tempo le radici ben salde sul territorio italiano, a differenza di molte altre che, concedendosi invece il lusso della delocalizzazione, hanno lasciato migliaia di dipendenti senza lavoro e migliaia di famiglie a destini ben peggiori sia sotto il profilo economico sia per la loro dignità.

Purtroppo sempre più spesso viene dimenticato che le stesse imprese che rimangono in Italia, producono, organizzano il lavoro, creano benessere e soprattutto pagano le tasse in Italia, non sono come le multinazionali che hanno portato produzione all’estero con manifatturiera estera ma, in quanto di provenienza nostrane, poi definiscono i loro beni come made in Italy.

Diversi problemi attanagliano i piccoli imprenditori moderni. Molti di loro nelle proprie aziende si sono indebitati pur di pagare gli stipendi ai collaboratori, per fare ricerca, per investire in nuove idee e nuovi progetti. Da noi non si effettuano licenziamenti per ristrutturazioni, soprattutto per problemi “tecnici” nell’interesse dei soli capitali, troppo spesso convogliati verso investimenti all’estero. Per l’impresa artigiana, l’impresa stessa, il lavoro e i collaboratori prevalgono sicuramente rispetto al capitale. Anzi questi valori diventano essi stessi capitale da difendere e preservare. Un capitale umano e professionalmente solido prevale sul solo stimolo del guadagno, perché affonda le sue radici nella società, nelle famiglie e nelle comunità locali con valori etici .

Per questo l’Italia è forte e fa paura, economicamente parlando, perché la forza delle sue aziende artigiane non è facilmente controllabile, non può essere monitorata, adattata e plasmata con un clic sul computer. Il pc da noi è uno strumento di lavoro, non serve per controllare nessuno, è al servizio delle persone che, grazie alla manifattura integrata con i servizi, si evolve continuamente ed intercetta l’innovazione tecnologica.

Sappiamo che il futuro delle nostre aziende dipende dalla quantità di innovazione che sapremo applicare ai processi produttivi. La sfida del nostro Pese sarà creare le condizioni migliori per coniugare, integrare, le nuove tecnologie digitali con i nuovi approcci manageriali, con capacità, competenza e gusto della tradizione. Noi siamo nei tempi per accogliere questa sfida. L’apparato attuale elefantiaco delle strutture statali sarà invece messo, in tempi accettabili, in grado di accettarla, permettendoci di non faticare come al solito per rincorrere chi dovrebbe occuparsene e di solito non lo fa?''

Stefano Signori, Presidente Confartigianato Imprese di Viterbo

 




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