ANNO 14 n° 88
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Sicurezza urbana, siglato il patto
tra Prefettura e 56 comuni della Tuscia
Richiamo del prefetto Bruno ai sindaci a maggiore responsabilitą in materia di sanitą

VITERBO – (AmL) Sicurezza e sanità. Sono le due priorità su cui accende i riflettori il prefetto Giovanni Bruno in occasione della sottoscrizione del patto per l'attuazione della sicurezza urbana, avvenuto stamani nella sala Coronas del Palazzo del Governo. 
Obiettivo primario del documento, siglato oggi dai 45 sindaci presenti, è la prevenzione e il contrasto dei fenomeni di criminalità diffusa e predatoria tramite servizi e interventi di prossimità e l'installazione di sistemi di videosorveglianza.
Per la videosorveglianza il Governo nel 2017 ha autorizzato una spesa di 7 milioni di euro. Somma che, per quest'anno e per il 2019, salirà a 15 milioni annui. Risorse a cui potranno accedere soltanto i Comuni che sottoscrivono il patto con la Prefettura. 
Complessivamente nella Tuscia sono 56 le amministrazioni che hanno firmato il documento, quattro quelle che non hanno aderito: Bassano in Teverina, Nepi, Ronciglione e Vejano.
I primi cittadini di Monterosi, Sutri e Tarquinia hanno già siglato il patto precedentemente e altri 8 apporranno la propria firma in altra data.
Al tavolo con il Prefetto hanno assistito alla sottoscrizione il questore Lorenzo Suraci, il comandante provinciale dei Carabinieri Giuseppe Palma e, in rappresentanza del comandante provinciale della Guardia di finanzia Giosuè Colella, il tenente colonnello Emiliano Sessa.
“Un documento stilato – spiega il prefetto Bruno – dal Comitato ordine e sicurezza dopo aver vagliato le diverse problematiche presenti nei vari Comuni individuando le soluzioni che possono costituire elementi di deterrenza sui territori”.
Il primo a firmare il patto è stato il sindaco di Viterbo Leonardo Michelini a cui sono seguiti: Angelo Ghinassi per Acquapendente, Publio Cascianelli per Arlena di Castro, Rinaldo Marchesi per Barbarano Romano, Emanuele Maggi per Bassano Romano, Ivo Cialdea per Bomarzo, Sandra Pandolfi per Calcata, Aldo Maria Moneta per Canepina, Lina Novelli per Canino, Mario Fanelli per Capodimonte, Pietro Nocchi (anche presidente della Provincia) per Capranica, Eugenio Stelliferi per Caprarola, Vincenzo Girolami per Castel S. Elia, Mirco Luzi per Castiglione in Teverina, Marco Bianchi per Celleno, Edoardo Giustiniani per Cellere, Gianluca Angelelli per Civita Castellana, Paolo Parretti per Corchiano, Mario Scarnati per Fabbrica di Roma, Agostino Gasbarri per Carbognano, Marco Del Vecchio per Faleria, Massimo Biagini per Farnese, Luigi Buzzi per Gradoli, Anselmo Urzoletti per Graffignano, Piero Camilli per Grotte di Castro, Francesco Di Biagi per Latera, Maurizio Lacchini per Marta, Sergio Caci per Montalto di Castro, Massimo Paolini per Montefiascone, Maurizio Testa per Monte Romano, Angelo Giuliani per Orte, Andrea Di Virginio per Piansano, Massimo Bambini per S. Lorenzo Nuovo, Fabio Menicacci per Soriano nel Cimino, Ermanno Nicolai per Tessennano, Fabio Bartolacci per Tuscania, Stefano Bigiotti per Valentano, Adelio Gregori per Vallerano, Antonio Porri per Vasanello, Francesco Coppari per Vetralla, Federico Grattarola per Vignanello, Mario Giulianelli per Villa S. Giovanni in Tuscia e Ruggero Grassotti per Vitorchiano.
Smessa la fascia tricolore da sindaco, Pietro Nocchi ha indossato quella blu da presidente della Provincia per ricordare ai primi cittadini presenti l'appuntamento di domani a Palazzo Gentili per il consiglio provinciale dedicato all'approvazione del bilancio. “Appuntamento importante per mandare avanti progetti già finanziati e programmare la manutenzione stradale” rimarca.
Anche il Prefetto coglie l'occasione del consesso molto partecipato per richiamare i primi cittadini   sulla questione sanità. “Mi dicono che la conferenza dei sindaci sulla sanità è poco frequentata. Non voglio crederci. Sinora la sanità non è stata gestita nel modo più corretto per i cittadini. Non si può lasciare un paziente 10 giorni su una lettiga nel corridoio. Ho intenzione di tenere una riunione con tutti i sindaci per chiedere ai vertici della Regione un incontro qui a Viterbo per discutere delle problematiche della sanità viterbese. A iniziare dalla carenza strutturale di posti letto, insufficienti per rispondere alle esigenze della Tuscia con la conseguente migrazione sanitaria in altre regioni e aggravio dei costi per il Lazio”.

VITERBO – (AmL) Sicurezza e sanità. Sono le due priorità su cui accende i riflettori il prefetto Giovanni Bruno in occasione della sottoscrizione del patto per l'attuazione della sicurezza urbana, avvenuto stamani nella sala Coronas del Palazzo del Governo. 

Obiettivo primario del documento, siglato oggi dai 45 sindaci presenti, è la prevenzione e il contrasto dei fenomeni di criminalità diffusa e predatoria tramite servizi e interventi di prossimità e l'installazione di sistemi di videosorveglianza. Per la videosorveglianza il Governo nel 2017 ha autorizzato una spesa di 7 milioni di euro. Somma che, per quest'anno e per il 2019, salirà a 15 milioni annui.

Risorse a cui potranno accedere soltanto i Comuni che sottoscrivono il patto con la Prefettura. Complessivamente nella Tuscia sono 56 le amministrazioni che hanno firmato il documento, quattro quelle che non hanno aderito: Bassano in Teverina, Nepi, Ronciglione e Vejano.I primi cittadini di Monterosi, Sutri e Tarquinia hanno già siglato il patto precedentemente e altri 8 apporranno la propria firma in altra data.

Al tavolo con il Prefetto hanno assistito alla sottoscrizione il questore Lorenzo Suraci, il comandante provinciale dei Carabinieri Giuseppe Palma e, in rappresentanza del comandante provinciale della Guardia di finanzia Giosuè Colella, il tenente colonnello Emiliano Sessa.

“Un documento stilato – spiega il prefetto Bruno – dal Comitato ordine e sicurezza dopo aver vagliato le diverse problematiche presenti nei vari Comuni individuando le soluzioni che possono costituire elementi di deterrenza sui territori”.

Il primo a firmare il patto è stato il sindaco di Viterbo Leonardo Michelini a cui sono seguiti: Angelo Ghinassi per Acquapendente, Publio Cascianelli per Arlena di Castro, Rinaldo Marchesi per Barbarano Romano, Emanuele Maggi per Bassano Romano, Ivo Cialdea per Bomarzo, Sandra Pandolfi per Calcata, Aldo Maria Moneta per Canepina, Lina Novelli per Canino, Mario Fanelli per Capodimonte, Pietro Nocchi (anche presidente della Provincia) per Capranica, Eugenio Stelliferi per Caprarola, Vincenzo Girolami per Castel S. Elia, Mirco Luzi per Castiglione in Teverina, Marco Bianchi per Celleno, Edoardo Giustiniani per Cellere, Gianluca Angelelli per Civita Castellana, Paolo Parretti per Corchiano, Mario Scarnati per Fabbrica di Roma, Agostino Gasbarri per Carbognano, Marco Del Vecchio per Faleria, Massimo Biagini per Farnese, Luigi Buzzi per Gradoli, Anselmo Urzoletti per Graffignano, Piero Camilli per Grotte di Castro, Francesco Di Biagi per Latera, Maurizio Lacchini per Marta, Sergio Caci per Montalto di Castro, Massimo Paolini per Montefiascone, Maurizio Testa per Monte Romano, Angelo Giuliani per Orte, Andrea Di Virginio per Piansano, Massimo Bambini per S. Lorenzo Nuovo, Fabio Menicacci per Soriano nel Cimino, Ermanno Nicolai per Tessennano, Fabio Bartolacci per Tuscania, Stefano Bigiotti per Valentano, Adelio Gregori per Vallerano, Antonio Porri per Vasanello, Francesco Coppari per Vetralla, Federico Grattarola per Vignanello, Mario Giulianelli per Villa S. Giovanni in Tuscia e Ruggero Grassotti per Vitorchiano. Smessa la fascia tricolore da sindaco, Pietro Nocchi ha indossato quella blu da presidente della Provincia per ricordare ai primi cittadini presenti l'appuntamento di domani a Palazzo Gentili per il consiglio provinciale dedicato all'approvazione del bilancio.

“Appuntamento importante per mandare avanti progetti già finanziati e programmare la manutenzione stradale” rimarca.

Anche il Prefetto coglie l'occasione del consesso molto partecipato per richiamare i primi cittadini  sulla questione sanità. “Mi dicono che la conferenza dei sindaci sulla sanità è poco frequentata. Non voglio crederci. Sinora la sanità non è stata gestita nel modo più corretto per i cittadini. Non si può lasciare un paziente 10 giorni su una lettiga nel corridoio. Ho intenzione di tenere una riunione con tutti i sindaci per chiedere ai vertici della Regione un incontro qui a Viterbo per discutere delle problematiche della sanità viterbese. A iniziare dalla carenza strutturale di posti letto, insufficienti per rispondere alle esigenze della Tuscia con la conseguente migrazione sanitaria in altre regioni e aggravio dei costi per il Lazio”.

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