ANNO 14 n° 114
''Serve ritornare alla normalitā''
Il commento del sindaco di Vallerano sull'arresto di Polidori

VALLERANO - ''Le forze dell’ordine stanno ancora lavorando, aspettiamo gli esiti finali delle indagini''. È questo il commento, conciso, del sindaco di Vallerano Maurizio Gregori sull’arresto di Jacopo Polidori, il presidente di CasaPound Cimini da mercoledì ai domiciliari su ordinanza del gip di Viterbo Savina Poli.

Per il trentenne l’accusa e di aver preso parte all’aggressione di Vignanello dello scorso 11 febbraio ed in particolare di aver ripetutamente percosso con la cinghia la vittima dopo che la stessa era stata colpita violentemente al naso. Il portavoce di CasaPound Cimini sarebbe stato riconosciuto da almeno tre testimoni, ascoltati nei giorni scorsi dal nucleo investigativo dei carabinieri. La nota del procuratore Auriemma sottolinea come Polidori sarebbe stato il leader del gruppo che ha attutato nei confronti del ventiquattrenne una vera e propria spedizione punitiva. Sei i giovani identificati finora, tre dei quali minorenni e per questo passati alla procura del tribunale dei minori di Roma. Altri due militanti di CasaPound, i maggiorenni Alessandro Procaccioli e Luca Santini, indagati anch’essi ma senza misure di custodia cautelare, sono stati interrogati mercoledì in procura ma si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Polidori, accompagnato dall'avvocato Domenico Gorziglia, comparirà questa mattina davanti al pm Stefano D'Arma e al gip Savina Poli per l'interrogatorio di garanzia.

Il caso ha creato scalpore e indignazione a Vallerano, paese sia di Paolo, la vittima, che di  Jacopo Polidori, uno dei presunti aggressori.

''Da quando è iniziata questa brutta vicenda per il nostro territorio - dice il sindaco Gregori – ci sono state chiacchiere sull'accaduto nei bar e nelle famiglie. Quello che è successo sicuramente non ha fatto piacere a nessuno, siamo abituati a finire sui giornali per situazioni ben più positive''.

''Per la nostra cittadinanza - spiega il primo cittadino -, come anche per quelle di Vignanello e Canepina, serve che si torni alla normalità della vita sociale, che negli anni passati è stata un po' disturbata e resa complicata. Speriamo che si riviva la comunità com'è giusto che sia, in modo tranquillo, nella libertà di pensiero e di espressione, confrontandosi senza quei mezzi - conclude - che non sono consoni alla democrazia''.



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