ANNO 14 n° 116
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Schianto Commenda, conducente indagato per omicidio colposo e lesioni
Nell'incidente morirono tre ragazze

di Alessia Serangeli

VITERBO – E’ stato raggiunto da avviso di garanzia per lesioni e omicidio colposo Serhij Yhljas, il conducente dell’Opel Astra che, nella notte tra il 21 ed il 22 aprile, si era schiantata contro un masso al chilometro 6,500 della provinciale Commenda, nel comprensorio di Montefiascone.

L’incidente. A bordo dell’auto di Yhljas (ucraino di origini ma adottato diversi anni fa da una famiglia italiana), viaggiavano le cugine Valentina Floriani (21 anni) e Martina Saletti (20), insieme alle amiche Alexandra Cracaileanu (22) e Rachele Guerrini, coetanea. Dopo aver trascorso la serata in un bar, erano partiti da Sorano per raggiungere una discoteca viterbese, ma la loro corsa verso una nottata di divertimento si era conclusa tragicamente.

Valentina e Martina erano decedute sul colpo, Alexandra due giorni più tardi all'ospedale Belcolle. Rachele, invece, sottoposta ad un intervento d’urgenza per via di un’emorragia causata dalla perforazione dell’intestino, era stata dichiarata in prognosi riservata: le sue condizioni, adesso, sono stazionarie. Yhljas, infine, che aveva riportato una perforazione al polmone e lesioni al viso, è stato dimesso dall’ospedale qualche giorno fa.

L’avviso di garanzia. All’indomani della dimissione dal nosocomio cittadino, il giovane ucraino è stato raggiunto da un avviso di garanzia per lesioni colpose e omicidio colposo. “Un atto dovuto”, hanno spiegato gli uomini dell’Arma che hanno eseguito i rilievi dell’incidente e sottoposto a perizie tecniche l’auto sequestrata.

La posizione di Yhlias, tuttavia, potrebbe aggravarsi ulteriormente. Subito dopo il ricovero in ospedale, infatti, era stato sottoposto ad accertamenti per verificare se, prima di mettersi alla guida, avesse fatto uso di alcool o droghe. Ma “i risultati delle analisi tossicologiche non sono ancora stati depositati”, hanno fatto sapere gli inquirenti.

L’alta velocità. E’ la probabile causa della tragedia: l’Opel Corsa, stando a quanto accertato dai militari che avevano rilevato l’incidente, era finita in una cunetta che aveva fatto da boomerang facendola letteralmente decollare. Una volta ripiombata sull’asfalto, l’auto aveva continuato la corsa senza controllo, ribaltandosi su se stessa più volte, fino a schiantarsi contro un masso diverse decine di metri più avanti. Una dinamica spaventosa: la strada, per un tratto di circa cento metri, era cosparsa di borse, cd, cellulari, scarpe e brandelli di carrozzeria.

Il mistero sulla seconda autovettura. Mentre non sembrano esserci dubbi sul fatto che l’alta velocità sia stata la causa del tragico schianto, non sarebbe stata confermata né da Rachele né da Yhlias – unici sopravvissuti all’incidente - la presenza di una seconda auto con a bordo altri amici, come ipotizzato in principio.

“I primi ad intervenire erano stati alcuni giovani di Canino che si stavano recando in discoteca”, hanno sottolineato i carabinieri, intervenuti poco dopo sul posto, insieme agli operatori sanitari del 118 e ai vigili del fuoco. “La seconda auto non si è mai materializzata”, hanno detto in conclusione, aggiungendo che “i testimoni delle prime auto sopraggiunte sul luogo dell’incidente non hanno riferito di aver visto altre vetture”.

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