ANNO 14 n° 110
Sanità pubblica, dove finiscono i soldi?
Giovedì prossimo la presentazione del libro d Giuliano Bugani

VITERBO - Giovedi prossimo alle 18 in via dei Giardini, 11, il sindacato Usb  presenta ''Saccheggio Sanità'', un’inchiesta sul mondo della sanità pubblica in cui l’autore Giuliano Bugani affronta nel dettaglio la situazione in 9 Regioni, compreso il Lazio.

Il sindacato è da sempre in lotta, insieme a lavoratori e pazienti, per una sanità accessibile a tutti e funzionante che garantisca nel concreto il diritto alla salute, previsto dalla Costituzione.

Dal 2009, in Italia, sono stati chiusi 54 ospedali, sia grandi che piccoli, riducendo così i presidi sanitari e allungando le liste d’attesa. Inoltre va considerata la pericolosità a cui vengono esposti i pazienti durante il tragitto per il trasporto d’urgenza in ospedale, Acquapendente per esempio dista 50 chilometri da Viterbo.

Negli ultimi quattro anni, c’è stato un calo costante della spesa per il personale e quindi dei costi della gestione diretta, a favore unicamente delle privatizzazioni.

“Il Lazio è al secondo posto, dopo la Lombardia, per la spesa per l’assistenza sanitaria erogata da strutture private accreditate -dichiara l’Usb Viterbo- con una percentuale del 27%.

Nicola Zingaretti aveva promesso un investimento ingente nella sanità pubblica, invece, ha affidato 25 posti letto al campus biomedico, gestito dall’Opus dei. Un’operazione simile era stata compiuta, appena un mese prima, proprio nella provincia di Viterbo, 7 posti letto in dialisi erano stati tolti dall’ospedale di Civita Castellana per essere affidati ad una casa di cura di Nepi.

Questi esempi testimoniano di come non siano mai diminuiti i costi per appalti ed esternalizzazioni.

“Negli anni, il capitolo di spesa che è stato ridotto è quello del personale, una delle poche decisioni che ha messo d’accordo le giunte di tutti i colori. -continua l’Usb Viterbo- Oggi, si è arrivati ad una situazione limite, in cui medici, infermieri e oss sono talmente ridotti da non poter accedere alla malattia o al riposo, previsto per legge, di 11 ore tra un turno e l’altro. Se lo facessero verrebbe meno l’assistenza di base”.

In queste condizioni, il personale non può operare al massimo delle sue capacità e professionalità, ci sono stati casi in cui un solo medico doveva gestire due interi reparti. Viene meno pertanto la sicurezza dei lavoratori e la salute dei pazienti, questi ultimi subiscono le decisioni politiche su privatizzazione e tagli di fondi, con liste di attesa fra i 6 e i 9 mesi, la mancanza di posti letto per i ricoveri e l’assenza della giusta attenzione e cura che meritano e di cui avrebbero bisogno.

Eppure sono aumentati i contributi statali a copertura del debito sanitario del Lazio, il resto della spesa è coperta dai cittadini che partecipano, come assistiti, attraverso ticket e tasse.

Come vengono spesi i fondi, di chi sono colpe e responsabilità?

E’ fondamentale rispondere a queste domande, per questo l’Usb ha collaborato a Saccheggio Sanità, un’inchiesta sul mondo della sanità italiana. Il suo autore, il giornalista Giuliano Bugani, sarà presente a Viterbo il 21 novembre per presentare i risultati raggiunti e discuterne insieme.




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