ANNO 14 n° 89
Roma Nord, una via crucis. Sindaci in Regione
Primo giorno con le nuove limitazioni. Caldo e disagi. I pendolari inferociti: ''Sembra il Far West''

 

VITERBO - Caldo, ritardi, treni fuori servizio o soppressi, navette che saltano. E’ stato una giornata campale quella di ieri per i pendolari della linea ferroviaria Roma - Viterbo. Il taglio di 22 corse e l’entrata in vigore delle nuove regole sulla sicurezza (tra cui il limite di velocità a 50 chilometri orari e le battute di arresto ai passaggi a livello nei tratti non a norma), hanno provocato numerosi disagi, soprattutto nel tratto extraurbano, quello verso Viterbo, destinato secondo molti a restare inutilizzato. Intanto per mercoledì è stata convocata una riunione in Regione con Atac, Cotral e i sindaci dei paesi toccati dalla linea per ''concertare possibili soluzioni a sostegno dei pendolari e ridurre i disagi per i cittadini dei nostri paesi''. E’ quanto annunciato dal Comune di Castelnuovo di Porto sulla propria pagina Facebook, facendo riferimento a un’iniziativa che interessa i sindaci dell’''asse Flaminia''. Di passi ufficiali da parte dei primi cittadini della Tuscia al momento non si sa nulla.

''Più di trenta minuti di ritardo. Ci siamo fermati a lungo a Montebello, Sacrofano e Castelnuovo senza trovare sul percorso una coincidenza. Sarà così tutti i giorni?”, si domanda una viaggiatrice dopo aver raccontato il suo calvario. ''Treno extraurbano delle 14,18 partito a 14,30, fatti salire su un treno al binario 1 e poi fatti scendere per risalire su un altro al binario 2 perché guasto'', si lamenta un’altra utente, infuriata perché ha visto cancellare il proprio treno. “Praticamente - aggiunge - ho pagato un abbonamento annuale per non poterlo utilizzare. Sono sempre più sconcertata”. Poi il caldo: ''Treno extraurbano delle 13.35 partito da Flaminio a 13,37 modello corsetta rovente, Sono le 14.17 e siamo a Sacrofano fermi a cuocere''.afferma un uomo.

''E’ come essere tornati ai tempi delle diligenze - dice Fabrizio Bonanni del Comitato pendolari Ferrovia Roma Nord. Anzi sembra proprio il Far West, mancano solo le balle di fieno che rotolano''. Bonanni punta il dito contro la Regione, proprietaria dell’infrastruttura in gestione dal 2010 ad Atac: ''La colpa di questa situazione è solo ed esclusivamente della Regione che in questi anni ha dormito invece di adeguarsi alle nuove norme sulla sicurezza. Ora non si nascondano dietro un dito, non accampino scuse, noi non ci caschiamo''.

''Come se non bastasse – continua - con l'introduzione del nuovo orario l’Atac ha pensato bene di cancellare anche le navette, quelle usate per sostituire le corse soppresse. Possibile che la Regione, che ha l’obbligo di vigilare prima che vengano esposti, non si sia accorta di niente?''. Qualcosa per quanto riguarda le navette in realtà sembrerebbe muoversi. Ma la situazione resta sempre critica. Il Comitato, che intanto sta svolgendo un lavoro di informazione via social, invita tutti i pendolari a collaborare col personale e a segnalare con ancor più precisione i disservizi ad Atac. ''Teniamo duro e segnaliamo, non ci dobbiamo fare chiudere la tratta'', conclude Bonanni.

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