ANNO 14 n° 107
Rissa a Prato Giardino, obbligo di firma per i quattro giovani arrestati
Urla e tensione in aula per la convalida

VITERBO – Se le sono date di santa ragione in uno dei parchi pubblici più chiacchierati del momento, Prato Giardino. Sono i quattro ragazzi, due italiani e due stranieri, arrestati martedì mattina da Polizia e Carabinieri e processati ieri per direttissima: per tutti loro, in attesa del processo del prossimo 19 gennaio, è stato disposto l’obbligo giornaliero di firma. Su di loro le accuse di rissa e lesioni.

Un’udienza, quella presieduta dal giudice Mautone, durata oltre tre ore, a porte super blindate. All’interno dell’aula, le forze dell’ordine e i quattro ventenni: da una parte i due italiani – residenti rispettivamente a Viterbo e Montefiascone – dall’altra i due stranieri, provenienti dal Niger e dalla Liberia.

Gli animi si scaldano immediatamente. Già nelle celle di sicurezza, nel seminterrato del tribunale. Urla, schiamazzi e parole grosse che rimbombano per i corridoi degli uffici di Via Falcone e Borsellino. Poi, finalmente la calma e gli interrogatori: secondo quanto dichiarato dai giovani italiani, la mega zuffa sarebbe nata a causa di alcuni insulti volati dal gruppo di africani. Provocazioni che avrebbero scatenato la reazione violenta degli studenti.

Ben diversa, invece, la versione offerta dai due stranieri: alla base della rissa, sostanze stupefacenti. I ragazzi italiani, appena usciti da scuola, avrebbero tentato di acquistare del fumo, ma le trattative non sarebbero andate a buon fine. Così la scazzottata.

Ci penserà il giudice a fare chiarezza sui fatti: il prossimo 19 gennaio l’inizio del processo. intanto per i quattro giovani, rimessi in libertà, l’obbligo di firma.




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