ANNO 14 n° 111
Rimesso in libertà l’ultrà della Lazio
Il 36enne di Farnese è stato arrestato mercoledì durante gli scontri prima della finale di Coppa Italia: per lui l’obbligo di firma

FARNESE - È tornato in libertà l’ultrà della Lazio finito in manette mercoledì sera durante gli scontri prima della finale di Coppa Italia allo stadio Olimpico.

Per il 36enne di Farnese, rinchiuso da quasi due giorni nel carcere di Regina Coeli, il giudice romano ha convalidato l’arresto e disposto l’obbligo di firma due volte a settimana.

Con lui a finire in manette altri quattro tifosi della squadra biancoceleste accusati di resistenza a pubblico ufficiale aggravata dal concorso.

Grave il bilancio dei tafferugli a Ponte Milvio: un’auto della polizia locale in fiamme e due agenti di polizia finiti in ospedale.

Gli scontri, che hanno coinvolto i tifosi della Lazio e alcuni agenti di polizia, sono scattati poco prima delle 20 e hanno lasciato dietro di loro un bilancio grave con auto della polizia incendiate e due agenti feriti finiti in ospedale: uno con delle lesioni all’orecchio, l’altro intossicato dal fumo.

Al vaglio degli inquirenti le immagini della videosorveglianza di Ponte Milvio per identificare possibili altri responsabili: A.A., nato a Pitigliano, ma residente a Farnese, sarebbe stato ripreso con una bandiera in mano, lunga circa un metro. ''La bandiera è ben visibile ed è stata anche posta sotto sequestro – commenta il suo avvocato, il legale Angelo Di Silvio – ma è altrettanto visibile come il ragazzo non lanci alcun oggetto. Nessun sasso, nessuna bottiglia, Niente: ha solo la bandiera in mano''.




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