ANNO 14 n° 116
Reddito di cittadinanza: nella Tuscia interessate 9800 famiglie
L'elaborazione del Sole 24Ore sulla scorta degli Isee presentati nel 2016

VITERBO – Sarebbero 9.800 le famiglie nella Tuscia potenzialmente interessate dal reddito di cittadinanza. E’ quanto emerge dall’analisi svolta dal Sole 24 Ore sugli Isee ordinari presentati in Italia nel 2016 e monitorati dal ministero del Lavoro.

Secondo quanto annunciato online dal Movimento 5 Stelle, il reddito di cittadinanza sarà destinato alle famiglie con un Isee fino a 9.360 euro annui. Stando ai dati storici dell’Isee, quindi sono 9800 le famiglie interessante nella provincia di Viterbo, pari al 6,9 per cento del totale. Un numero che colloca la città dei Papi all’82esimo posto su 110 province. In base all’incidenza rispetto al dato complessivo delle famiglie residenti, Viterbo si colloca nella parte più bassa della classifica rispetto alle altre province del Lazio. Al 35esimo posto figura infatti Latina con 26.700 famiglie, quindi Frosinone al 43esimo con 18.100, Rieti al 73esimo con 5100 famiglie ma con una incidenza del 7,2%.

Tra le grandi città, il maggior numero di potenziali beneficiari si trova in provincia di Napoli (quasi 230mila famiglie), seguita da Roma (173.200), Milano (103.600), Palermo (100.800) e Torino (95.900).

Su scala regionale nel Lazio si colloca a metà classifica con 232.900 famiglie pari all’9,1 % sul totale nazionale dei beneficiari. In vetta la Campania con il 15,3%, la Sicilia con il 13,4%, Lombardia con il 10,9%.

Il Sole24 ore fa un ragionamento sul riparto dei 9 miliardi stanziati dalla manovra di Bilancio 2019. Se la soglia Isee per l’accesso fosse confermata, la dimensione della platea che si dovrà dividere le risorse stanziate dal Governo sarebbe molto ampia e l’aiuto si tradurrebbe in una media di 293,85 euro mensili per famiglia.

''Meno della metà dei 780 euro indicati come obiettivo e meno dei 305 euro che rappresentano oggi il valore medio del reddito d’inclusione – scrive il quotidiano economico - Con la differenza che quest’ultimo va a una platea sei volte più piccola (378mila famiglie)''.




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