ANNO 14 n° 110
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Quando si spende e non si programma
Succede nell'area archeologica di Celle e del percorso religioso Colonnette

Civita Castellana - In questa nostra Nazione, quando si riescono ad usare dei finanziamenti messi a disposizione da enti pubblici, lo si fa senza un minimo di “visione globale”rivolta al futuro, quindi senza prevedere un ritorno di qualsiasi genere: fruizione di nuovi spazi, potenziali sviluppi economici, paesistici,nuovi servizi e non ultimo quello turistico.

Concetti cui gli enti pubblici dovrebbero costantemente tendere in tutti i settori in cui investono.

Molto spesso la spesa sembra invece fine a se stessa: mordi e fuggi.

Manca totalmente quella che viene definita “visione del futuro”

Nello specifico stiamo parlando dei lavori di sistemazione dell’area archeologica di Celle e del percorso religioso Colonnette” (meno di 1000 metri in linea d’aria da piazza Matteotti):delibere comunali N° 354 e 355.

Se “l’Europa” vedesse come nel nostro piccolo creiamo sviluppo con i finanziamenti che ci vengono concessi !!!

Ad oggi, dopo i soldi spesi,circa 255.000,00 euro ci troviamo in queste condizioni:

Il tratto di strada che collega via di Celle con il Tempio di Giunone è ora percorribile solo a piedi e con grosse difficoltà e pericolo: tronchi di albero divelti dal vento sono caduti sulla via (lungo quasi tutto il lato sinistro) trascinando gran quantità di detriti e grossi sassi, ostruendo quindi il passaggio.

Poco prima del ponte medioevale il condotto che convoglia, per 4 o 5 metri il “Fosso delle Cave” verso Rio Maggiore, è quasi completamente ostruito da rami secchi e tronchi d’albero, quindi l’acqua (anzi il liquame) tracima quasi tutto, attraversa Via Tempio di Giunone prima di gettarsi su Rio Maggiore.

Non parlo del lezzo che emanano i tre corsi d’acqua: Rio Maggiore, Fosso Cottione, Fosso delle Cave mentre il mega depuratore della “Brecciara” è quasi completamente inattivo.

La staccionata in legno costruita lungo la strada, nel tratto tra il “Fosso delle Cave” e il ponte medioevale è completamente coperta di vegetazione come tutta la strada; entrambe sono praticamente inghiottite dalla vegetazione.

Il Tempio di Giunone Curite, carissimo alle popolazioni Falische, che avevano conservato la loro fede religiosa e che venivano annualmente in processione qui, percorrendo la Via Velata, da Falerii Novi. è ridotto a un tale ammasso di rovi che quasi non si scorgono i tufi della costruzione!

E veniamo al ponte medioevale:

Ad oggi i tubi innocenti che sostengono una rete di plastica rossa,da cantiere,oramai a pezzi e sbiadita, fanno da parapetto lungo la metà dello schienale del ponte.

Due enormi blocchi di cemento sono piazzati ai due accessi al ponte quasi ostruendo il passaggio (qualcuno teme il possibile transito di veicoli oppure è una trovata architettonica ?).

La vegetazione ha nuovamente ripreso il sopravvento.

In qualità di Consigliere comunale ho chiesto la documentazione che mi è stata fornita dagli uffici comunali con puntualità e precisione.

Dalla lettura dei documenti emerge che i lavori prevedevano anche la sistemazione del ponte medioevale con il rifacimento del parapetto sia con pietrame di recupero che con nuove integrazioni.

Questa voce chiaramente riportata in tutti i documenti e approvata per una spesa complessiva di 6.560,00 euro non è supportata da altrettanto compendio grafico progettuale.

Ad oggi la situazione che si presenta, a chiusura dei lavori, è di un ponte a cui mancano interi tratti di parapetto.

Inoltre, da tutta la documentazione in mio possesso, non si evince quanto invece dichiarato nella risposta dell'Area Tecnica III Assetto del Territorio-Settore lavori Pubblici in merito al presunto impedimento di transito veicolare e pedonale sopra il ponte medioevale .

Infatti non si rintracciano ordinanze, determinazioni o semplici elaborati progettuali dove si possa desumere quanto dichiarato.

Comunque, fermo restando che il transito veicolare dovrebbe essere sempre comunque escluso , il transito pedonale non trova ad oggi ragione di essere impedito a meno di uno specifico accertamento statico che attesti chiaramente la pericolosità anche al semplice transito di persone a piedi.

Inoltre la situazione in cui attualmente si trova il ponte medioevale è alquanto anomala, blocchi di cemento e canne innocenti, con tanto di rete da cantiere a coronare un manufatto che ha mille anni, presidi di dubbia utilità che oltre non impedire il transito rappresentano un elevato e ingiustificato inquinamento prospettico.

Il cantiere, così come è stato lasciato, non trova giustificazioni progettuali e tanto meno legate alla sicurezza, ed inoltre non si può immaginare un intervento di sistemazione dell'area archeologica, con una spesa di più di 200.000,00 euro, che non prevede l'aspetto funzionale perlomeno prospettico dello stralcio finanziato.

A tal proposito, mi domando: in questo progetto, lasciato in questo stato di degrado, quali benefici sono arrivati o si prevede che arrivino al cittadino?

E dire che non è stato speso qualche spicciolo come riporta eloquentemente la targa sul ponte!!

Solo pochi accorgimenti in fase di progetto sarebbero stati sufficienti ad evitare l'attuale situazione :

Una potatura adeguata degli alberi anche sul costone sinistro della porta a nord, avrebbe evitato lo sradicamento degli stessi causa vento con conseguente trascinamento di massi sulla strada.

Va evidenziato che l’ azione di adeguata potatura, poteva e doveva essere imposta ai proprietari dei terreni frontisti in forza di quanto dettato dal Codice Civile

 La pavimentazione eseguita tenendo conto della forte pendenza della strada.

 L’utilizzo di un materiale adatto per la pavimentazione di tratti stradali in forte pendenza

 La realizzazione di cunette di scolo degne di questo nome

 La realizzazione di dossi artificiali in diagonale sulla strada per direzionare l’acqua verso le cunette

 La progettazione di una decente sistemazione prospettica di tutta la valle e del ponte medioevale la fine di permettere una adeguata fruizione da parte dei cittadini e di eventuali turisti

 La consapevolezza e la conseguente progettazione di una soluzione adeguata al fine di evitare che nella valle ancora oggi si possano scaricare ' a cielo aperto' liquami fognari

 La previsione nel progetto di un minimo di manutenzione dei lavori eseguiti.

Come si possono eseguire”lavori di restauro” per poi abbandonarli completamente a se stessi?

A dimostrazione di quanto fin qui detto sullo stato attuale di Via Tempio di Giunone, il “Fosso Delle Cave” ed il ponte Medioevale sul Rio Maggiore si riporta un piccolo album di foto scattate durante una “passeggiata”e un breve filmato che chiarisce quanto denunciato.

Questo intervento, meritevole di lode nella sua proposta di recupero, ha subito la sorte di altre situazioni simili, dove manca totalmente la visione futura di beneficio che ne può derivare per la comunità .

La speranza è di recuperare i danni causati dalla natura e dall'incuria dell'uomo e riconsegnare alla fruizione di tutti, sopratutto delle giovani generazioni che non la conoscono, questa valle bellissima.




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