ANNO 14 n° 88
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Primi cento giorni
di Arena sindaco,
Frontini: ''Bocciatura
su tutta la linea''

VITERBO – Cento giorni per cambiare, per non cambiare nulla. E’ questo un po’ il senso del bilancio tracciato da Chiara Frontini e da Viterbo Venti Venti rispetto ai primi mesi dell’amministrazione Arena. Cento giorni i cui le promesse elettorali non sono state mantenute. Chiara Frontini ha scelto i giardini del cortile di Palazzo dei Priori per la conferenza stampa non a caso. ‘’Questo luogo – ha detto - è un po’ il simbolo del cambiamento che non c’è stato. I giardini erano degradati e tali sono rimasti. Così come è rimasto il degrado in altre zone della città’’.

La leader di Viterbo Venti Venti è passata a ricordare le promesse elettori che non sono state mantenute a cominciare dal Bullicame. ''Era il 13 luglio quando l’amministrazione comunale ha annunciato che sarebbero iniziati i lavori – ha ricordato Chiara Frontini – e a tutt’oggi non c’è un progetto tanto che è intervenuto il prefetto a sollecitare una soluzione''.

Stesso discorso per le ''piazze libere''. ''Era il 27 luglio quando Bianchini scriveva in un post che le piazze finalmente erano libere dalle auto – ha continuato la Frontini – anche questo non è vero. Ci sono le foto di una commerciante che mostrano Piazza delle Erbe invasa dalle auto, alcune parcheggiate anche sulla fontana''.

Nella lista delle promesse fatte e non mantenute, la consigliera Patrizia Notaristefano ricorda il taglio agli sprechi ''ma i compensi degli assessori restano calcolati con il vecchio sistema e in alcuni casi sono c’è stato anche un aggravio dei costi''.

Chiara Frontini parla del silenzio sull’appalto per lo smaltimento dei rifiuti, scaduto a settembre e prorogato. Sul piano politico Frontini sostiene che il centrodestra si è presentato unito per vincere ma non per governare. Nella coalizione c’è gente con esperienza ma gli attriti interni impediscono la visione comune. Cita l’assessore Claudia Nunzi come tra i più attivi che, ''se anche ha sbagliato almeno ha dimostrato volontà di fare''. Bocciato anche il sindaco, ''figura di rappresentanza''.




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