ANNO 14 n° 88
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Prefettura, patto anti mafia con i 27 sindaci neo eletti
Bruno: ''Voi sentinelle del territorio''. E poi confronto su Talete, sanitą, strade

VITERBO - (S.L.) - ''In qualsiasi momento riscontriate qualcosa di anomalo, venite a dirmelo, non ve lo tenete''.

Siglato una sorta di patto anti mafia stamani tra il prefetto Giovanni Bruno e i 27 sindaci della Tuscia usciti due mesi fa dalle urne. Presenti al Palazzo del Governo volti noti e primi cittadini alla prima esperienza con la fascia tricolore al petto. ''Questo territorio – ha aggiunto Bruno – non è avulso da infiltrazioni mafiose''. Sotto la lente soprattutto le nuove attività economiche, dai rifiuti alle energie rinnovabili: ''Non significa questo che tutte le aziende siano mafiose – ha precisato il prefetto -. Ma bisogna stare attenti. Voi siete le sentinelle del territorio, sappiate che qui troverete collaborazione a 360 gradi''. Bruno per due anni è mezzo è stato prefetto a Vibo Valentia, uno dei territori più infiltrati dalla criminalità organizzata: ''Questo territorio va protetto, in qualsiasi momento riscontriate qualcosa di anomalo venite melo a dire'', ha ripetuto il prefetto ai sindaci.

''Molti di voi non li conosco ancora, con altri invece ho già avuto modo di confrontarmi. Ho un modo diretto di dialogare, semplice. Basta un messaggio su Whatsapp. Oppure, chiamatemi direttamente. Questo invito oggi è per aprire un dialogo costante. I problemi che voi amministratori dovete affrontare sono tantissimi. L’istituto prefettizio può essere di ausilio e tutela''. Il prefetto si è presentato così, per poi ascoltare da i problemi del territorio presentati dai singoli sindaci. Su vicende su cui non era a conoscenza, il prefetto ha chiesto che gli fossero forniti chiarimenti a parte.

Da Talete alla situazione delle strade in provincia (''uno schifo'', ha detto senza giri di parole il sindaco di Gradoli), fino al caso Cobalb e all’espandersi dei noccioleti. Tanti i temi snocciolati nel corso dell’incontro. ''Non è giusto – ha spiegato il sindaco di Monte Romano, Testa – che, entrando in Talete, i comuni virtuosi debbano pagare come quelli indebitati. Per i primi andrebbe istituito un bonus''. ''La bolletta aumenterà sempre di più – ha aggiunto il sindaco di Tarquinia Giulivi – finché non arriveranno i francesi e si compreranno tutto''. ''Come faccio a dire ai miei concittadini che per le bollette dovranno pagare il doppio?'', ha domandato il sindaco di Gradoli.

Sulla Talete ha preso la parola anche il sindaco Caprioli di Civita Castellana, contestando nei modi la campagna di recupero crediti che ha colpito la cittadina della ceramica nei giorni scorsi, con i distacchi dei contatori.

Il sindaco di Farnese (Ciucci) ha parlato d’infiltrazione mafiose legate all’appalto dei rifiuti. Franco Vita (Nepi) ha riproposto il tema dei noccioleti, sostenendo che con l’espandersi della coltura siano seriamente minacciate anche le risorse idriche del territorio. ''Senza dimenticare il problema dei fitofarmaci'', ha puntualizzato. ''Comprendo la preoccupazione del sindaco di Nepi – ha detto Bruno - ma bisogna fare un distinguo fra la nocciola come risorsa del territorio della Tuscia e il dibattito su''le monocolture che è molto più ampio e complesso”.

Energie rinnovabili: è stato l’argomento affrontato dal sindaco di Tuscania, che ha spiegato come sul territorio della cittadina si vogliano costruire nuovi impianti fotovoltaici. Ma proprio per l’attenzione di cui parlava il prefetto, sia necessario controllare attentamente questi investimenti da dove arrivano.

Zannini da Castiglione in Teverina ha segnalato invece un problema con il 118. In sostanza, in caso di una emergenza, da Castiglione si viene trasportati in ambulanza all’ospedale Belcolle (quasi un’ora di viaggio), quando sarebbe più comodo e vicino da raggiungere l’ospedale di Orvieto che però si trova in Umbria. Per questo il sindaco ha chiesto al prefetto se si possa trovare una soluzione a questa situazione abbastanza paradossale.




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