ANNO 14 n° 89
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Per Nardecchia l'amichevole del cuore
Domani al Rocchi la Viterbese affronta l'Orvietana di un grande ex
''Che ricordi in gialloblu... Spero che vincano il campionato e tornino su''

di Tommaso Zei

VITERBO - Prima giocatore quando il calcio era un'altra cosa. Poi capitano e leader di quel gruppo che fece conoscere il nome di Viterbo in giro per l'Italia pallonara degli anni 90. Quella che spendeva (con l'uragano Gaucci), e che sognava e sfiorò la B (con Capucci). Infine allenatore, ma anche traghettatore, quando c'è stato da remare in acque agitate. Oggi, anche se le strade si sono divise da tempo, considerato da tutti i tifosi gialloblu una bandiera impossibile da dimenticare.  
Alla Viterbese, Massimiliano Nardecchia, ha dato gran parte della sua vita, ''I migliori anni'', parafrasando il testo di una famosa canzone di Renato Zero. Domani, Max, come era chiamato dalle parti di via della Palazzina, tornerà al Rocchi con la sua Orvietana, squadra di Promozione Umbra di cui quest'anno ha preso le redini con l'intento di vincere il campionato, per un test amichevole (ore 10.30) di fine anno contro il suo amato passato. In qualunque modo la si voglia vedere, non una sepmplice sgambata come le altre per chi il giallo e il blu lo porta addosso quasi come fosse una seconda pelle.  

Mister Nardecchia domani si torna a casa...

''Per quanto mi riguarda è sempre un piacere poter tornare. Sarà anche l'occasione per smaltire un po di tossine accumulate nelle feste e metabolizzare i carichi di lavoro di questi giorni''. 

Ne sono passati di anni

''Altri tempi, altro calcio''.

Emozioni difficili da dimenticare?

''Impossibile. A Viterbo ho trascorso anni belli e importanti: sensazioni che non possono svanire''.

Già, perché lei della Viterbese è stato una vero pilastro.

''Ho vissuto tante stagioni con questa maglia. Con cui ho chiuso anche la carriera da calciatore''.

Quindi un occhio lo butta  per vedere cosa combina il suo vecchio amore?

''Certo. Seguo nel possibile. Ma cerco sempre di informarmi''.

Che idea si è fatto di questa squadra?

''Ottima. Giocatori bravi. Società di spessore: penso abbia tutte le carte in regola per poter vincere. Una piazza come Viterbo deve tornare tra i professionisti''.

Secondo lei può essere l'anno buono per scappare dalle sabbie mobili della serie D?

''E' presto per dirlo. Il girone è molto equilibrato, con più squadre che potranno giocarsi la vittoria finale. Ho sempre considerato questa categoria come un campionato ''melma'', molto ostico, spigoloso. Dove molti giocatori anche di spessore fanno fatica ad adattarsi''.

Quindi quale può essere la chiave di volta per spuntarla?

''Il gruppo. La Viterbese ha una rosa vasta e forte. Dovrà essere bravo il tecnico a lavorare con le motivazioni e gestire al meglio le tante frecce a disposizione''.

Un'altra categoria rispetto a quando la giocava lei?

''Un altro calcio sicuramente. Più rapido, forse più tecnico. Ma comunque sempre molto impegnativo''.

Ma vieniamo al suo presente. Come si sta in Umbria?

''Bene. Società serie, ottime strutture. Livello abbastanza alto per la Promozione''. 

Le cose non stanno andando male per la sua Orvietana...

''L'intento è quello di provare a vincere''.

Pensa di poterci riuscire?

''Per ora siamo in alto (a quattro punti dalla vetta, ndr), ma manca ancora tanto e ce la dovremmo giocare con diverse compagini''.

E se un giorno la dovesse richiamare la Viterbese? 

''Sarebbe per me un vero onore. Riepto: a Viterbo ho passato tanti anni belli. Sarebbe impossibile dire no''.



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