ANNO 14 n° 89
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Parā morto: al vaglio le ultime ore di vita
In attesa dell'autopsia si ricostruisce la sera antecedente il decesso

GALLESE - Aveva cenato con un collega e poi aveva trascorso la serata fuori dalla caserma. Tiziano Celoni, il parà di Gallese trovato morto a Pisa nel letto della sua camerata, era rientrato in caserma giovedì sera sul tardi. Il giorno successivo sarebbe stato il suo giorno libero. Indossava il pigiama quando il commilitone lo ha notato, intorno all’ora di pranzo, ancora a letto e con uno strano pallore al volto. Forse era già morto da tempo. Non è escluso quindi che il decesso sia sopraggiunto nel sonno.

Se da un lato l’ipotesi più accreditata resta quella della morte per cause naturali, la Procura non vuole lasciare aperta nessuna ipotesi. Per questo gli investigatori sono al lavoro per ricostruire le ultime ore di vita di Celoni mentre il sostituto procuratore di Pisa, Sisto Restuccia ha disposto l’autopsia. Il medico legale sarà affiancato da uno specialista cardiologo per appurare se la vittima avesse problemi congeniti di natura cardiaca. Gli esami, secondo ambienti investigativi, dovrebbero essere eseguiti entro mercoledì.

Il caporal maggiore del 185/o Reggimento Artiglieria Paracadutisti di Bracciano, si trovava presso la caserma “Gamerra” da metà settembre per svolgere mansioni logistiche nell’ambito di un corso di addestramento. Celoni in particolare era impiegato come autista di mezzi militari.

Intanto si moltiplicano le attestazioni di cordoglio alla famiglia. Il padre Tito Celoni e la madre Fiorella Nenci sono molto conosciuti nella Tuscia. La mamma è un avvocato. A lei, responsabile territoriale dell'AMI di Viterbo, ieri sono arrivare le condoglianze dell'Associazione degli Avvocati Matrimonialisti Italiani. “Non ci sono altre parole per esprimere lo sgomento davanti a tali notizie – scrive l’Ami - Tutta la nostra Associazione è vicina alla collega Nenci, al marito e a tutta la sua famiglia. Il nostro prossimo congresso nazionale sarà dedicato alla memoria di Tiziano”.

Intanto Tito Celoni scrive del figlio: ''La tua vita è stata breve ma intensa: come folgore dal cielo, come nembo di tempesta''.

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