ANNO 14 n° 88
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Palazzo Papale: 400mila euro per il recupero della Loggia
Il vescovo: ''La Curia da sola non ce la fa'', appello a istituzioni e privati

VITERBO - (Max Vis.)  Per riparare la loggetta serviranno tra i 300 e i 400mila euro. per fare il punto della situazione sul palazzo papale, questa mattina in Curia si è tenuta una conferenza stampa.

Presenti oltre il vescovo Lino Fumagalli, il professor Maurizio Caperna docente in restauro alla Sapienza in veste di esperto in restauro e coordinatore del gruppo di lavoro diocesano per il progetto di consolidamento, e la professoressa Maria grazia Chilosi, restauratrice CBC in veste di incaricata dei rilievi e dell’elaborazione di un progetto di intervento.

Ad aprire la conferenza stampa il Vescovo Fumagalli che ha illustrato i numerosi interventi di recupero e conservazione del patrimonio artistico della diocesi viterbese, patrimonio che ha sottolineato l’alto prelato ''non appartiene solo alla curia ma a tutta la comunità. Il palazzo Papale ha continuato a dire il vescovo Fumagalli - è un patrimonio non privato che va conservato per tutti, specialmente per onorare chi ce l’ha tramandato, purtroppo i fondi della curia sono pochi, il solo 8 per mille non basta, ma faremo tutto il necessario per conservare questo importante bene della città''. Il vescovo ha fatto appello a tutti, istituzioni e privati, per trovare i fondi.

Poi l’alto prelato ha elencato la serie di interventi effettuati dalla curia per il recupero di alcune delle chiese più belle della Tuscia, e infine si è detto fiducioso sull’attenzione che i viterbesi pongono sulla vicenda del palazzo papale.

''Viterbo è un po’ come un motore diesel, ci mette un pochino a partire ma poi è inarrestabile, spero che i viterbesi aiutino per il recupero di questo importante monumento della nostra città''.

Poi la conferenza è entrata nel vivo della parte più tecnica della vicenda, il professor Caperna ha illustrato ai presenti in sala tutti i vari interventi effettuati sul palazzo fin dalla sua edificazione avvenuta nel 1267, poi ha concluso spiegando quelle che sono le operazioni da fare prima di partire con il recupero vero e proprio.

“Prima di tutto – ha spiegato - bisogna accertare le condizioni della trave di sostegno installata in passato per sorreggere il colonnato della loggia, questo per accertare una sua eventuale deformazione, poi va messo in atto un monitoraggio per la diagnostica della struttura, e per farlo bisogna scoprire la trave rimuovendo alcune lastre, per saggiare il cemento armato e il metallo che la compongono, solo in questo modo si può avere un quadro complessivo della situazione prima di decidere quali interventi eseguire per il recupero''. 

Secondo quanto emerso si dovrebbe poter iniziare il recupero a partire dal prossimo mese di aprile per poterlo completare entro il 2020.




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