ANNO 14 n° 109
Omicidio Barchi, si va verso il Riesame
Pavani vorrebbe un alleggerimento della misura, ieri l’autopsia sul 42enne

VITERBO – Per Stefano Pavani non rimarrebbe che sperare nel tribunale del Riesame per ottenere la libertà o un alleggerimento della misura cautelare, uscendo così dal carcere. E quella romana è la strada che il suo legale, l’avvocato Luca Paoletti, pare stia sempre più seriamente valutando da quando, sabato scorso, il gip Rita Cialoni ha convalidato il fermo per il 31enne, principale sospettato per la morte di Daniele Barchi.

In carcere dalla notte del 22 maggio, il giovane risulterebbe ''parzialmente incapace di intendere e di volere'' da una precedente perizia psichiatrica tanto da necessitare, in caso di scarcerazione, il ricovero all’interno di strutture specialistiche. Ad oggi, ad una settimana dal suo fermo, resta l’unico indagato per la feroce morte del 42enne, ritrovato cadavere all’interno del suo appartamento in via Fontanella del Suffragio.

Intanto, ieri sul corpo di Barchi, dopo il conferimento dell’incarico alla dottoressa Maria Rosaria Aromatario, è stata eseguita l’autopsia. L’esame, iniziato nella tarda mattinata, sarebbe andato avanti per ore: sarà il medico legale nominato dalla Procura a far luce sulle cause che hanno portato Barchi alla morte. E quali delle numerose ecchimosi sparse sul suo corpo e sul volto sia stata quella letale.

Entro sessanta giorni la relazione sull’esame autoptico sarà depositata sulla scrivania del pm Stefano D’Arma e del legale di Pavani.

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