ANNO 14 n° 115
''Nuvola rompeva solo le palle, qualcuno per fortuna l’ha spedita sotto terra''
Minacce e insulti contro gli animalisti su Facebook, condannato militare
L’uomo è anche imputato per l’uccisione del cucciolo di pastore maremmano

FABRICA DI ROMA – Minacce di morte e insulti contro gli animalisti che organizzarono una fiaccolata in ricordo di Nuvola, il cucciolo di pastore maremmano ucciso con colpi di balestra, per M.M., un militare 46enne di Fabrica di Roma, è arrivata la condanna. Una multa da 500 euro e un risarcimento danni alla presidentessa dell’associazione Incrociamo le zampe di mille euro.

Per mesi, dopo l’uccisione e il ritrovamento del cucciolo, l’uomo attraverso diversi profili falsi su Facebook si sarebbe lasciato andare a commenti carichi di minacce e odio nei confronti di proprietari e amanti di cani.

‘’Quel cane rompeva le palle e basta e qualcuno l’ha spedito sotto terra’’. Quel qualcuno che, secondo il tribunale viterbese, porterebbe il suo stesso nome: M.M., infatti deve anche rispondere della morte della piccola Nuvola, ritrovata senza vita nel giardino di casa con il ventre trafitto da lance di balestra.

''Avete rotto le scatole con questi cani… - scriveva ancora - sto spendendo 12mila per fare un muro intorno casa alto metri, in modo tale da non vedere più certe facce di merda e di non sentire più la loro puzza…''. Il fetore degli animali e dei loro padroni che secondo il militare avrebbero meritato l’estinzione: ''A me piace fare pulizia ogni tanto…sul serio però e non con i commenti Facebook...chi lo sa…quando finiranno queste strane uccisioni di cani? Che succederà la prossima volta? Forse i cani a morire saranno due e non uno''. E sarebbe stato inutile, per lui, anche installare telecamere per beccare i colpevoli: ''Che persone che siete: avete il cervello bacato e vi credete pure intelligenti. Le telecamere ve le potete infilare in quel posto: c’è chi è in grado di fare secca una persona senza neanche farle fare fiato, figuriamoci del poveri cagnolini del tutto scemi. Forse è più scemo il padrone che continua a sfidare la gente del posto…''.

E invece denunciarlo per quelle minacce, molestie e insulti, ora ha portato alla sua condanna.

''Finalmente giustizia è stata fatta – hanno commentato il legali della parte civile, gli avvocati Giacomo Barelli e Dominga Martinez – finalmente è stato messo in chiaro che su Facebook non si può fare e dire tutto ciò che si vuole''.

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