ANNO 14 n° 88
''Non si può escludere che si sia trattato di un incidente''
Il maresciallo in aula: ''Gravi indizi contro il cognato, ma nessun riscontro scientifico''

TUSCANIA – (b.b.) Sarebbe andato in campagna alle prime luci dell’alba e poi, dopo un’accesa discussione con il cognato vicino di terreno, lo avrebbe colpito mortalmente alla testa e all’addome e lasciato senza vita a terra. Forse per una questione di soldi o di eredità. Forse ''per controversie passate mai realmente risolte''.

Aldo Sassara, 77 anni, è finito a processo per l’omicidio volontario di Angelo Gianlorenzo, ritrovato cadavere all’interno del suo piccolo appezzamento agricolo in località San Savino, alle porte di Tuscania, la vigilia di Ferragosto di tre anni fa.

Ad inchiodarlo all’accusa, per il pubblico ministero Massimiliano Siddi, sarebbero i filmati delle telecamere di videosorveglianza presenti tra Tuscania e Marta: ‘’Si vede chiaramente Sassara percorrere di buon mattino il tragitto per arrivare alla sua proprietà e poi, poco dopo, lo si vede tornare indietro. In orari compatibili con quelli della morte del cognato - ha spiegato ieri mattina in aula il maresciallo superiore Paolo Clementucci, comandante della stazione dei carabinieri di Tuscania - ma non solo, tra la mattina e il pomeriggio del giorno dell’omicidio, l’imputato si è anche cambiato di abbigliamento’’.

Un gilet marrone e una maglietta rossa la mattina e una camicia azzurra il pomeriggio. ''I primi capi non sono mai stati ritrovati''. Secondo quanto ipotizzato dagli inquirenti, completamente sporchi del sangue della vittima, sarebbe stati fatti sparire.

''Sassara ha avuto tutto il tempo di cui aveva bisogno per disfarsi di ogni prova a suo carico – ha proseguito il maresciallo - buttare i vestiti sporchi, farsi una doccia, cambiarsi, pulire la scena del crimine e occultare l’arma del delitto''. Che, di fatto, non è mai stata trovata: nessun arnese, nessun attrezzo agricolo sporco di sangue. Nulla. Così come non è stata trovata alcuna traccia ematica nel suo appartamento.

''A carico dell’imputato ci sono gravi indizi di colpevolezza, ma a livello scientifico non c’è stato alcun riscontro delle sue responsabilità: la morte di Gianlorenzo può anche essere stata un incidente, il risultato di una caduta rovinosa a terra, magari dopo una lite o una piccola colluttazione''.

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