ANNO 14 n° 111
''Non faremo una fotocopia
delle Terme dei Papi''
Ex Terme Inps, parla l'advisor: ''Progetto pronto a settembre: 60 giorni ci hanno dato e sessanta giorni rispetteremo''. E il Comune svela: hotel, centro di formazione, parco

di Simone Lupino

VITERBO - ''Si tratta solo di avere un po' di pazienza, i sessanta giorni scadono a settembre. Sessanta giorni ci hanno dato e sessanta giorni rispetteremo''.

Aurelio Cruedeli è il direttore di Federteme, l’unica organizzazione italiana – si legge nel sito Internet - rappresentativa delle aziende termali italiane, che vi aderiscono per la quasi totalità. Il braccio operativo dell'associazione si chiama Federteme Servizi, ed è l’advisor a cui il Comune di Viterbo ha affidato il compito di elaborare il piano di rilancio delle ex Terme Inps. Nel progetto è coinvolto anche lo studio di architettura Structura. ''Il nostro obiettivo – spiega Crudeli – è favorire la nascita o la rinascita di strutture già esistenti''.

Direttore, in questo caso più che di un’impresa, si tratterebbe di un miracolo. E' d'accordo?
''Ho eseguito personalmente un sopralluogo. In realtà non mi stupisce lo stato di degrado che ho trovato, questa strutture quando vengono lasciate a loro stesse decadono in maniera rapidissima''.

Lei crede che uno volta presentato lo studio progettuale, ci sarà qualcuno interessato a investire in quest’opera?
''Non è azzardato pensare che ci sarà qualcuno che verrà a vedere le carte: la struttura è appetibile, a due passi da Roma. Magari anche imprenditori del posto''.

Nei giorni scorsi a Viterbo è scoppiata una polemica politica sui tempi di consegna del progetto, prima annunciati per la fine di maggio e l’inizio di luglio, poi posticipati a settembre. Come stanno le cose?
''Abbiamo seguito la querelle dall’esterno, senza interferire, da tecnici. Forse si è generata confusione perché qualcuno ha fatto girare la bozza di un accordo che in realtà non era stato ancora firmato. Comunque sia, i termini per la presentazione del progetto scadranno a settembre. Sessanta giorni ci hanno dato e sessanta giorni rispetteremo''.

Il sindaco ha parlato di un incontro che si sarebbe dovuto tenere nei giorni scorsi in cui avrebbe preso visione di un’anteprima del progetto. E’ vero questo?
''Sì, il sindaco ha chiesto di poter dare una sbirciata. L’incontro si è tenuto giovedì scorso a Viterbo, anche se io non ero presente. In quell’occasione abbiamo portato alcune slide e fatto il punto, per così dire, sull’avanzamento di lavori. Posso dire che con gli uffici del Comune c’è stata massima collaborazione. Non sono mancati ovviamente momenti di difficoltà, che però sono stati superati. Non è semplice recuperare tutte le carte legate alla storia di una struttura chiusa da più di vent’anni''.

Ci può dare qualche anteprima sul progetto finale?
''No, non sarebbe corretto nei confronti di chi ha commissionato il lavoro''.

Il Comune ha già annunciato che del nuovo complesso faranno parte un centro nazionale per la formazione in campo sanitario-termale e un hotel a cinque stelle con 100 tra camere e suite. Più un parco.
''Si lavora a un'ipotesi che non sia una fotocopia delle Terme dei Papi. Questo per dire che non avrebbe senso muoversi creando dei doppioni. Va potenziata e integrata, laddove esistono dei buchi, l’offerta complessiva del territorio''.

Quante persone sono impegnate al progetto?
''Un pool di 5 super esperti in diverse discipline, dall’architettura alla statistica…''.

Quali sono le caratteristiche che le ex terme Inps potrebbero sfruttare quando saranno finalmente riaperte al pubblico?
''Si inseriscono in un contesto turistico sicuramente appetibile. Non tutte le città termali sono anche città capoluogo. La capacità di attrazione da Roma farà la differenza. Senza contare le attrazione turistiche che Viterbo può offrire già di per sé''.

A settembre lei parteciperà alla presentazione del progetto allora?
''Certo. Come si dice a Viterbo? Dopo Santa Rosa''. Ma in questo caso - ci tiene a sottolineare Crudeli - non si tratta di un modo di dire per rinviare un impegno.




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