ANNO 14 n° 115
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Nominato nuovo direttore carcere di Mammagialla
L'annuncio durante la presentazione
dellla manifestazione del 17 ottobre

VITERBO- Teresa Mascolo, direttrice del carcere San Sebastiano di Sassari dal 28 giugno del 2009, sarà la nuova responsabile di Mammagialla.

La nomina, effettuata dal Dap (Dipartimento amministrazione penitenziaria), è stata comunicata dal ministro della Giustizia Nitto Palma al sindaco Giulio Marini e confermata stamani dall’assessore comunale Enrico Maria Contardo durante la conferenza stampa convocata dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali riguardante la manifestazione che si terrà il prossimo 17 ottobre a Viterbo sui problemi che affliggono da tempo il carcere Mammagialla.

Buone notizie arrivano anche sul fronte agenti penitenziati, infatti, secondo quanto detto in conferenza, dal concorso da cui dovrebbero qualificarsi 750 agenti, almeno 20 di essi dovrebbero arrivare a Viterbo.

“La situazione del penitenziario – spiega Andrea Fiorini, Cisl– non è circoscritta al solo carcere di Viterbo, ma è un problema che riguarda l’Italia intera. Parlando in termini numerici, a Mammagialla sono presenti attualmente più di 740 detenuti, quando la struttura dovrebbe contenerli 444”.

“Questa estate – continua Fiorini – è stato raggiunto il picco di oltre 750 carcerati, numero che si è sfoltito soltanto perchè il tribunale a settembre ha ripreso le attività ordinarie. Oltre a non avere un numero adeguato di agenti per garantire il normale svolgimento delle operazioni, ad oggi più di 100 detenuti psichiatrici, di cui 20 “acuti”, occupano le unità dell’istituto viterbese che non è attrezzato per questo tipo di detenzione”.

“La manifestazione di protesta “Insieme per Mammagialla” – spiega Luca Floris , segretario provinciale del Sappe - che abbiamo organizzato per lunedì 17 ottobre alle ore 10 e che partirà da piazza Verdi per arrivare a piazza del Plebiscito ha lo scopo di rendere note queste problematiche che riguardano la cittadinanza tutta e arrivare a soluzioni definitive come la nomina di un direttore in pianta stabile della struttura e un aumento degli agenti penitenziari. Il nostro motto non a caso è 'Perchè i nostri problemi di oggi non siano i problemi dei nostri figli domani', a significare l'importanza che avrà la protesta anche nel futuro.

Ringraziamo la mobilitazione politica che, dall’estrema sinistra all’estrema destra, ha raccolto le nostre richieste fornendoci un supporto e una collaborazione continui. Stiamo operando senza colori politici, ci troviamo esattamente a metà tra il sindacato e la cittadinanza”.

L’istituto di Viterbo – dichiara Antonio Maffettone, segretario provinciale dell’Osapp – è tra i più pericolosi in Italia, è presente la delinquenza più radicata e questo costituisce un alto rischio per il territorio. Circa quattro giorni è stato sventato un tentativo di suicidio di un detenuto psichiatrico che avevamo espressamente chiesto di non“ospitare”. Gli agenti hanno anche questo come compito, salvare vite, e purtroppo non sono casi infrequenti; il fatto che non questi episodi spesso non vengano resi noti dimostra, purtroppo, che rientrano nell’ordinario.”

Aderiscono alla protesta anche Uil Pubblica Amministrazione Penitenziari e Cgil: “ La situazione sta diventando incandescente, il personale è letteralmente impossibilitato a garantire le attività. Le amministrazioni prendono tempo, ma sono loro i diretti responsabili delle sorti di Mammagialla”.

“L’organico degli agenti penitenziari – sostiene Daniele Nicastrini, Uil - deve essere aumentato e non soltanto di 20 unità perché queste ultime servirebbero solo a coprire l’anno in corso. Le statistiche dicono che ogni anno perdiamo 14 agenti. Questo significa che ci si trova a svolgere quotidianamente 2 o 3 incarichi lavorativi e, ovviamente, ne va del risultato finale”.

“Accogliere detenuti con problemi psichiatrici a Mammagialla, costituisce anche un aggravo economico per i cittadini, aspetto da non sottovalutare: è la popolazione che paga gli psicofarmaci ai detenuti, e spesso questi diventano oggetto di mercato e di scambio tra i carcerati creando centri di potere, liti e quant’altro”.

“Ulteriore problema – spiega Maffettone, Osapp - è la mancanza di fondi: siamo tutti a conoscenza dello stato di crisi che il nostro paese sta attraversando, ma le carceri, si sa, sono l’occhiello della civiltà, pertanto devono essere considerati una priorità. Sulla scia della manifestazione a sostegno di Mammagialla, abbiamo ricevuto comunicazione che il 18 ottobre è stata organizzata dai segretari del Sappe una protesta a Roma, a dimostrazione del fatto che a livello nazionale siamo tutti concordi nel denunciare la situazione”.

“Quella del 17 ottobre sarà la più grande manifestazione che la polizia penitenziaria abbia mai organizzato. Vogliamo un corteo pacifico ma che sia efficace”.

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