ANNO 14 n° 109
Niente calcoli contro l'Empolitana
I gialloblu devono dimostrare maturità: per Gregori abbondanza in attacco

di Domenico Savino

VITERBO – Per qualcuno è la gara della vendetta, dopo lo sciagurato pomeriggio di Frascati. E invece per la Viterbese è un’altra tappa di avvicinamento all’obiettivo. Mancano sette giornate al termine: i gialloblu hanno un tesoretto di vantaggio sul Rieti (+ 6) che va conservato fino allo scontro diretto del primo maggio. Quindi la voglia di riscatto deve essere uno stimolo ulteriore perchè sfida contro l’Empolitana Giovenzano (che comunque non evoca ricordi positivi) deve essere affrontata con il piglio della capolista: da squadra matura, perché i sabini vogliono tenere accesa la fiammella della speranza e non è possibile distrarsi.

La Viterbese delle ultime giornata ha imparato a calarsi meglio nella realtà del campionato: ha capito che deve farsi bastare quel che ha per portare a casa il bottino. Questo torneo spesso ha riservato brutte sorprese, pertanto sarà utile approcciare al meglio il match contro la banda di Amici e mettere un altro tassello nel mosaico gialloblu. Si gioca al mattino, palla al centro alle 11.

In silenzio Gregori continua a lavorare sia sotto l’aspetto psicologico che sotto l’aspetto tattico: la sua opera certosina sta portando i suoi frutti. La Viterbese sembra una squadra più compatta, che lascia poco spazio agli avversari e che sta recuperando giocatori utili alla causa. L’esempio di Cirina è lampante: rientrato dall’infortunio si è messo a disposizione facendo valere la sua mole e la sua esperienza al centro della difesa. Roccioso ha chiuso la strada davanti al portiere e tutto il reparto ne ha giovato. Considerando l’arsenale offensivo a  disposizione la Viterbese è capace di trovare la via della rete: quindi è necessario conservare quanto si produce. Gregori ha conferito stabilità di uomini e di impianto: batte il tasto di un 4-4-2 flessibile ai movimenti e alle caratteristiche dei singoli. Lascia ad esempio che sia Pero Nullo a trovarsi la posizione, quella che ritiene più congeniale durante la gara. Stesso discorso si può fare per Cerone (che rientra dalla squalifica) o per Polani e Pacenza.

Con questa prima linea di spessore è necessario conferire solidità al centrocampo: l’idea di inserire Federici (che è un difensore) va nella direzione di proteggere meglio la retroguardia che (Frascati docet) se lasciata all’uno contro uno rischia l’imbarcata. Poche idee, ma utili che hanno blindato la Viterbese: il gruppo ha pazienza nel cercare il gol, tanto sa di andare a dama in qualsiasi momento. Illuminante in tal senso il derby contro il Monterosi: una volta sbloccata la gara si fa sempre in discesa.

Avendo tracciato il solco, non resta che seguirlo: difesa a quattro - davanti a Cima – composta da Kacka, Fapperdue, Cirina e Fe; in mediana sarà confermato il trio Faenzi, Giannone e Federici. Gregori si prendere qualche ora per decidere l’attacco: i sicuri del posto sono Vegnaduzzo e Pero Nullo. Il tecnico sfoglierà la margherita: confermare le due punte (il puntero e Polani o Pacenza) e Pero Nullo che parte largo con licenza di accentrarsi; puntare sul tridente con il folletto e Cerone alle spalle di Vegnaduzzo; scegliere Gubinelli che ha spaccato il derby di domenica scorsa. Dolci pensieri di abbondanza che tutti gli allenatori vorrebbero sempre avere.



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