ANNO 14 n° 110
Nessuna violenza sulle
nipoti, assolto in
appello lo zio
Condannato in primo grado a 8 anni

VITERBO - Non ci fu alcuna violenza sessuale. Quelle ''carezze'' intime sotto la doccia e sotto le coperte, raccontate dalle tre sorelline, all'epoca minorenni, in realtà non sarebbero mai avvenute. Almeno per mano del loro zio. A deciderlo la Corte di Appello di Roma che ha assolto il 55enne dall'accusa di ripetuti abusi sessuali tra il 2006 e il 2007 sulle tre nipotine di 5, 9 e 11 anni.

Una sentenza che va a capovolgere totalmente la decisione dei giudici in primo grado, che avevano condannato l'uomo a 8 anni di reclusione, mentre il fratello gemello, padre delle bambine, a 12 anni. Pene dure e sonore. Eccessive per i loro difensori, gli avvocati Paolo Delle Monache e Stefania Sensini, che da subito mostrarono la volontà di ricorrere al tribunale romano.

La vicenda, infatti, non fu mai troppo chiara. A partire dall'attendibilità o meno dei racconti delle piccole, ospiti in quel periodo di una casa famiglia. Proprio lì, dove iniziarono a raccontare di quegli atteggiamenti equivoci e 'spinti' da parte del padre e dello zio. Secondo lo stesso perito nominato dalla procura, però, i loro racconti e le loro testimonianze, sarebbero state sfocate, poco nitide. E soprattutto ingigantiti e condizionati dalla presenza dei tutori. Affatto attendibili, quindi. Specialmente quelli della più grande, la bambina di 11 anni che avrebbe più volte confuso il padre con lo zio e viceversa, proprio perché gemelli omozigoti.

Un'inattendibilità che avrebbe fatto cadere la prova chiave a carico dei due imputati. Così come accaduto in Corte d'appello per lo zio. 'Sono ovviamente soddisfatta e felice che la verità sia venuta a galla', commenta l'avvocato Stefania Sensini.




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